SERIE A
Caccia al ds, l'ora delle scelte
Pallacanestro Varese, via ai colloqui con i due candidati principali, Alberani e Iozzelli. E il prescelto dovrà decidere il nome del coach, con Caja in pole position. E c'è la certezza Ferraiuolo
Entra nel vivo il rush finale per assegnare la poltrona del comando dell’area tecnica della Pallacanestro Varese. Due appuntamenti nel giro di 24 ore previsti dal CdA della società di piazza Monte Grappa, che incontrerà i professionisti “selezionati” da Stefano Coppa per raccogliere l’eredità di Cecco Vescovi. Colloqui di lavoro in stile aziendale per stabilire chi rivestirà la figura chiave nell’organigramma dell’Openjobmetis che verrà: l’offerta pluriennale "2+1" che il club biancorosso vuole sottoporre al candidato in grado di sposare meglio dell’altro l’identikit tracciato dalla governance varesina è fondata su un mandato piuttosto ampio su tutta l’area tecnica, strategie di mercato in primis a partire dalla scelta dell’allenatore. Martedì 19 toccherà a Nicola Alberani, professionista emergente consacrato da 3 anni di ottimi risultati a Roma. Il 40enne dirigente forlivese aveva già incontrato due mesi fa la delegazione Coppa-Salvestrin-Gandini; inizialmente sembrava in vantaggio, ma le sue quotazioni sembravano cadute nelle ultime settimane in favore di Giulio Iozzelli, pistoiese doc partito dal calcio (prima praticato e poi da dirigente) per arrivare alla guida dell’area tecnica del Pistoia Basket, portato dal fondo della LegAdue a due stagioni comunque superiori alle aspettative nel rapporto budget-rendimento sul campo. Ad oggi sarebbe proprio l’attuale ds toscano il favorito, anche se la partita non sembra chiusa con Alberani che avrebbe “sposato” a sua volta la causa del 5+5 (per entrambi comunque praticabile arrivando a qualche obiettivo italiano importante, altrimenti comunque c’è la disponibilità da parte della società a cambiare strategia e tornare al 3+4+5). E se entrambi preferiranno rispettare i contratti in essere con le società di appartenenza, sebbene Varese abbia un budget superiore a Pistoia e ad oggi la situazione di Roma è avvolta nell’incertezza più assoluta? E’ comunque una possibilità da prendere in considerazione, e la società starebbe cercando di farsi trovare pronta. Anche se tra i professionisti liberi la figura di Bruno Arrigoni - grande esperto del mercato americano oltre che già noto “su piazza” come vice di Gamba e Rusconi - non risponderebbe pienamente alle esigenze della società, che vorrebbe un ds operativo a 360 gradi e non solo un (pur ottimo) superscout.
Quanto alla panchina, Attilio Caja favoritissimo? Pole position, si. Ma candidato unico, no. La settimana decisiva per la scelta del nuovo responsabile dell'area tecnica fa registrare qualche sussulto anche sul fronte coach: per il momento non ci sono trattative concrete, né con Caja né con eventuali alternative. Ma il presidente Coppa ha più volte ribadito che il nuovo ds avrà un ruolo centrale nelle scelte tecniche della società. La stima dell'ambiente nei confronti di Caja è immutata, ma evidentemente il ricordo delle frizioni Vescovi-Pozzecco che hanno portato al "deragliamento" precedente al suo arrivo è ancora troppo fresco nella mente della dirigenza biancorossa. Da qui dunque l'esigenza di scegliere un allenatore di fiducia (o di gradimento) del ds: la pole position per Caja significa comunque che il primo colloquio del nuovo manager sarà con il coach pavese. Ma verosimilmente ce ne saranno altri, a seconda di chi sarà il prescelto: facile pensare che se Iozzelli accetterà la proposta di Varese potrebbe provare a portarsi Paolo Moretti. Di sicuro che la scelta del coach sia subordinata a quella del DS non sarà una formalità pro-Caja come si poteva pensare fino a qualche giorno fa...
In attesa di direttore sportivo e coach, Massimo Ferraiuolo è l'unica certezza per la Varese che verrà. Ma l'attuale "gm ad interim", promosso sul campo dopo le dimissioni di Cecco Vescovi, non vede l'ora di passare la palla nelle mani del nuovo responsabile dell'area tecnica per tornare alle sue mansioni originarie da team manager. "Non vedo l'ora di confrontarmi con chi arriverà portando il giusto mix di competenze e capacità nel ruolo di ds. Consigli dall'interno? Prima di tutto dovrà cercare di calarsi nel minor tempo possibile nella realtà della nostra società e della nostra città, conoscendo in fretta i varesini e il loro modo di approcciarsi al basket. Vale lo stesso discorso che i tifosi fanno con i giocatori: se la gente capisce che al di là dei tuoi limiti stai mettendo il massimo dell'impegno e della volontà, possono anche perdonarti qualche errore. Io farò di tutto per facilitare il lavoro di chi arriverà e passare le consegne del responsabile dello staff". Fondamentale, in questi tre mesi, è stata la vicinanza del presidente Stefano Coppa e del CdA oltre che di Alberto Castelli: "ci hanno aiutato a superare i momenti critici".
© Riproduzione Riservata