Terremoti
Cantone: sul dopo sisma c'è il rischio di infiltarzioni mafiose
"Modello Expo o Giubileo per gestire gli appalti"
Roma, 27 ago. (askanews) - "Vedo due pericoli, tutti italiani, anche in questo terremoto, la mafia che ne approfitta e s'infiltra nella ricostruzione e le grandi abbuffate dei soliti speculatori". A lanciare l'allarme, in una intervista a Repubblica, è stato Raffaele Cantone, il presidente dell'Autorità anticorruzione.
Renzi ha citato lei e l'Anac. Un'altra grana? "La vedo come un'importante manifestazione di fiducia, che mi inorgoglisce - ha replicato il magistrato - sia a titolo personale che per il lavoro svolto dall'Autorità in questi due anni. E poi già penso al futuro e a cosa potremmo fare". Secondo Cantone, nella fase della ricostruzione post terremoto "l'Anac può avere una funzione proficua se riesce a ricreare una situazione analoga a quella di Expo o del Giubileo. Ma perché ciò avvenga gli organi decisionali che gestiscono gli appalti devono essere uno solo o al massimo pochi. Un'attribuzione polverizzata a vari soggetti impedirebbe o renderebbe difficile un controllo a 360 gradi. Per le risorse che abbiamo non possiamo seguire 50 stazioni appaltanti".
"Bisogna evitare - ha detto ancora Cantone - che i soldi pubblici finiscano in operazioni illecite. Ma quando Renzi parla di modello Anac pensa anche al rischio di infiltrazioni mafiose, perché tra le imprese che provvedono alla rimozione dei detriti e al movimento terra il rischio di infiltrazioni è altissimo. E' necessario un controllo preventivo come avvenne per il terremoto in Emilia. Bisogna evitare il grande bubbone del sisma in Irpinia, non solo per il clamoroso spreco di denaro pubblico, ma perché proprio allora la camorra, da associazione dedita ad affari tradizionali, divenne imprenditrice".
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