Nordcorea
Capo dell'intelligence Usa: Pyongyang non rinuncerà a nucleare
Clapper: nordcoreani si sentono assediati, sono paranoici
Roma, 26 ott. (askanews) - Cercare di convincere la Corea del Nord a rinunciare al suo programma nucleare bellico è una "causa persa". L'ha affermato il capo dell'intelligence statunitense James Clapper parlando in una conferenza presso il Council on Foreign Relations (Cfr) a New York.
"Io credo che l'idea di portare i nordcoreani a denuclearizzarsi è probabilmente una causa persa. Non lo faranno. E' il loro biglietto per la sopravvivenza", ha detto Clapper. "L'ho ben capito - ha continuato - quando sono stato là, osservando dal loro punto di vista sul mondo. Sono assediati e sono paranoici. Qualsiasi idea che possano abbandonare la loro capacità nucleare, qualche cie sia, è, con loro, votata al fallimento".
Clapper è stato in missione segreta in Corea del Nord il 7 novembre 2014 per ottenere la liberazione di due prigionieri americani.
In contrasto con la sua valutazione, il portavoce del Dipartimento di Stato Usa John Kirby has assicurato che "nulla è cambiato nella nostra posizione politica sulla Corea del Nord" e ha precisato: "Noi vogliamo che ci sia una denuclearizzazione verificabile della penisola. Noi vogliamo una ripresa del processo negoziale a sei". Per questo, "il Nord deve mostrare la sua volontà e la sua capacità di riprendere questo processo, cosa che non ha ancora fatto".
Il riferimento di Kirby è ai negoziati che coinvolgono oltre a Nordcorea e Stati uniti, anche Russia, Cina, Giappone e Corea del Sud, e che sono bloccati ormai da anni.
(Fonte Afp)
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