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Carlo Conti in esclusiva a Chi: "Sanremo popolare, tv..." -rpt-
"Bonolis in Rai? Potremo fare il prossimo Sanremo insieme"
Roma, 2 feb. (askanews) - "Il filo conduttore del mio Sanremo sarà il pop. Il nostro intento è mettere tutta la famiglia davanti al televisore, come fa Sanremo da 66 anni. La tv intellettuale non saprei farla. Uno che fa il centrocampista non può giocare da attaccante e chi fa il portiere non fa il terzino. Cerco di fare al meglio quello che è il mio mestiere: il conduttore d'intrattenimento". Così Carlo Conti, sul numero di Chi in edicola da mercoledì 3 febbraio, presenta il suo Festival. "Ci sono alcuni artisti in gara che vengono dai talent, ma considerare Elio e Morgan come "talent" solo perché hanno fatto i giudici mi sembra eccessivo, così come Ruggeri. Il talent è una realtà del mercato e sarebbe assurdo trascurarla. Certo, poi chi viene da lì deve meritare di stare sul palco di Sanremo". Su Marco Carta, che si è detto "deluso" da Conti per la sua esclusione, mentre è stato scelto Valerio Scanu, il conduttore dice: "Carta non è stato cattivo, capisco la sua amarezza (...). Si vede che il brano di Carta non ci ha convinti! Magari era la ventunesima scelta, mentre il brano di Scanu è stato considerato. Voglio dire che le canzoni sono il primo criterio di scelta perché Sanremo è la festa della canzone, non dei cantanti". Su Checco Zalone, che ha rifiutato l'invito per evitare polemiche sul suo eventuale cachet, pagato con soldi pubblici, Conti precisa: "Voglio chiarire che gli ospiti non sono pagati con denaro pubblico. Il Festival si ripaga con gli sponsor e porta soldi alle casse della Rai (lo scorso anno 5 milioni di utile, ndr). È un'occasione per finanziare la tv pubblica".
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