LA PROPOSTA
«Casette abusive ai terremotati»
Iniziativa degli ex residenti del camping Sette Laghi: «Non abbattete le costruzioni ma facciamo un dono ad Amatrice»
Forse non tutte le casette del camping Sette Laghi verranno distrutte.
Di certo non rimarranno dove si trovano in questo momento. Andranno ad Amatrice. Forse. Se ci sarà il tempo per organizzare tutto.
“Salvare il salvabile”, potrebbe essere il motto di un’operazione partita da un’idea di Marisa Mineo, che dentro al campeggio Sette Laghi ha una casetta e che in questi anni non si è mai rassegnata a una fine, scritta da tempo e ora purtroppo molto vicina.
«Certo per fare tutto questo però ci vuole tempo - spiega Mineo - non si tratta di pochi giorni, ma di qualche mese. Ed è quello che abbiamo chiesto di concederci al sindaco di Azzate senza ricevere però alcuna risposta».
Intanto comunque sabato 20 gennaio al campeggio Sette Laghi arriveranno alcuni rappresentanti dell’associazione San Tommaso, una delle onlus che operano nei paesi colpiti dal disastroso terremoto».
Una visita che sarà utile per visionare le casette non ancora demolite, verificare in quale stato di conservazione siano dopo il lunghissimo sequestro e iniziare a impostare l’eventuale trasloco. Insomma le basi per salvare il salvabile e renderlo utile a chi ne ha bisogno ci sono.
«Vogliamo che da queste macerie, sotto le quali tutti noi abbiamo lasciato anche ricordi e un pezzo della nostra vita, nasca qualcosa di buono - continua Mineo -. Le casette che saranno idoneo le doneremo. La nostra non è certo un’azione finalizzata a monetizzare come qualcuno in maniera maligna ha sostenuto».
In carico alle onlus, infatti, qualora il progetto solidale andasse in porto, ci saranno solo le spese del trasporto.
Ad Amatrice, raccontano i volontari della onlus, è già tutto pronto, ovvero il terreno per posizionare le unità abitative c’è, come anche gli allacciamenti ai vari servizi.
E se da un lato si tenta di costruire dove il terremoto ha distrutto, dall’altro, ovvero dentro al campeggio, i lavori di ripristino continuano. Oltre il cancello le ruspe procedono con le demolizioni e secondo una prima stima, in queste settimane sono circa una settantina le piazzole liberate o dove sono state temporaneamente accumulate le macerie in via di smaltimento e conferimento nelle piazzole di riferimento delle ditte che operano.
Sarà un lavoro lungo, perché le operazioni di ripristino, che interesseranno la quasi totalità delle quattrocento piazzole, sono condotte sia da aziende incaricate dalla società, sia da quelle “ingaggiate” dai singoli soci. Non tutti i proprietari però, al momento, hanno dato indicazione su come intenderanno muoversi. E nei prossimi giorni Comune e amministrazione potrebbero anche effettuare un primo sopralluogo proprio al campeggio per verificare lo stato dell’arte dei lavori.
Intanto da Villa Benizzi Castellani il sindaco Gianmario Bernasconi ribadisce: «So che sono in corso le attività di ottemperanza all’ordinanza comunale e colgo questi interventi come la volontà di ristabilire in quell’area quanto prescritto dalle normative, ovvero l’unico obiettivo che abbiamo sempre sostenuto di voler raggiungere. Altri interessi da parte da nostra non ce ne sono».
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