Egitto
Caso Regeni, Marcon (SI): altra conferma da Usa, governo sapeva
"Inaccettabile aspettare il 4 settembre per l'informativa in Parlamento"
Roma, 21 ago. (askanews) - "In un reportage su La Stampa questa mattina arriva un'altra conferma dopo quella del New York Times della scorsa settimana: furono i servizi segreti egiziani ad uccidere Giulio Regeni ed il governo italiano non poteva non sapere. Secondo le autorevoli fonti citate da La Stampa, la responsabilità dei servizi egiziani era nota al presidente egiziano Al Sisi, che anzi in precedenza aveva "incoraggiato" esplicitamente "azioni esemplari agli stranieri"". Lo afferma Giulio Marcon, capogruppo dei deputati di Sinistra Italiana-Possibile.
"I servizi italiani e il governo italiano - secondo le fonti americane - non potevano non sapere: sarebbe questo un fatto di inaudita gravità. Come è una vergogna che, nelle stesse ore in cui si viene a conoscenza delle responsabilità dei servizi segreti e del governo egiziano, il governo italiano decida di reinsediare il il nostro ambasciatore al Cairo. È inaccettabile - prosegue il capogruppo della sinistra - che sia necessario aspettare il 4 settembre per la riunione delle commissioni esteri di Camera e Senato e i due presidenti delle commissioni, Fabrizio Cicchitto e Pier Ferdinando Casini, si siano presi la responsabilità di procrastinare una riunione che si sarebbe potuta benissimo tenere in queste ore: un modo per prendere tempo e cercare far dimenticare".
Come auspicato dalla Presidente Boldrini, il governo deve venire a riferire in aula il prima possibile: non deve sfuggire alla verità è alle sue responsabilità. E deve venire a riferire in Parlamento direttamente l'attuale presidente del consiglio e allora ministro degli esteri Paolo Gentiloni". continua.
"Se fossero accertate- conclude Marcon - le responsabilità del premier nell'omissione delle informazioni al paese e nella conseguente decisione di non denunciare le responsabilità il regime di Al Sisi, Gentiloni dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi".
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