LO SGOMBERO
Cassani caccia i nomadi: «Speriamo sia un addio»
Via le roulotte dal parcheggio della piscina di Moriggia
Interviene in prima persona il sindaco Andrea Cassani per assicurarsi che i tre mezzi, tra roulotte e camper, smettano di occupare abusivamente il parcheggio della piscina di Moriggia. Questo dopo che nella giornata di sabato una cittadina, sul gruppo Facebook “Sei di Gallarate Se…”, ha denunciato tutto il suo malcontento: «Mentre nel centro della città si ammirano i colori dei bellissimi ombrelli, noi a Moriggia ammiriamo i colori del bucato steso dai rom che occupano metà del parcheggio di fianco alla piscina».
Una settimana di pazienza può bastare per i residenti del rione gallaratese: «Dopo l’ennesima chiamata alla polizia locale ci hanno risposto che non potevano fare nulla». La discussione si accende, il sindaco non si sottrae, lascia un commento digitato con decisione e rimanda a un pronto intervento. «Avete ragione», incalza. «Da due giorni segnalo la presenza di queste “persone” alla polizia locale, credo che sia ora di passare a metodi meno accondiscendenti nei confronti di chi spergiura di andarsene al più presto ai nostri agenti, ma di fatto rimane lì. Domani mattina mi recherò a controllare che se ne vadano».
Detto fatto. Sono le 9.30 di domenica 11 quando le “persone”, come le ha virgolettate il sindaco, accolgono agenti e Cassani con un certo fastidio. «Cosa volete fare?», dicono. «Volete rusparci? Bel buongiorno che ci date». Una provocazione che non viene certo lasciata cadere dal primo cittadino che subito ribatte: «A Gallarate non c’è un buongiorno per chi occupa abusivamente il parcheggio dei cittadini. Se volete un bel saluto potete andare a chiederlo in un altro Comune». I vigili passano in rassegna i documenti dei nomadi presenti che, nel frattempo si adoperano per raccogliere le loro cose.
Il sindaco supervisiona e si assicura che non venga abbandonato alcun rifiuto. «Quella sigaretta che ha lanciato dal camper è il suo ultimo regalo alla comunità?», dice a uno dei nomadi. «Per favore la raccolga». Questi sono gli scenari che più si prestano ad applicare la politica del «prima i gallaratesi». Mozzicone raccolto, vestiti recuperati e motore acceso per andare verso altri lidi. «Arrivederci», dice qualcuno. «Speriamo sia un addio», ribatte il sindaco prima di fotografare il piazzale sgomberato.
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