SERIE A1
Castelli e l’OJM: «Stiamo sereni»
Il presidente di Varese nel Cuore è convinto che la stagione sarà positiva
Alberto Castelli spazia ad ampio raggio tra il punto sulla squadra dopo la sconfitta di Sassari e lo stato dell’arte della società all’inizio della stagione 2016/17.
Il presidente di “Varese nel Cuore” fotografa così il suo stato d’animo dopo l’esordio di lunedì dell’Openjobmetis.
«Le mie sono considerazioni da tifoso e non da tecnico: ho apprezzato lo spirito di gruppo della squadra che, quando è scivolata a meno 14, non si è arresa lottando sino in fondo e dando anche la sensazione di poter riaprire il match sul campo di un’avversaria che sarà tra le 3-4 antagoniste di Milano. E poi conforta il trend positivo delle ultime settimane: ad ogni partita si intravede un passo avanti, questo è l’aspetto più confortante».
Quali sono le prospettive per questa annata appena iniziata?
«Apprezzo il piglio con cui la squadra ha iniziato la stagione e sono convinto che tempo e lavoro possano essere la chiave della crescita. Come proprietà e dirigenza abbiamo cercato di apparecchiare la tavola nel miglior modo possibile: ci siamo affidati a cuochi di assoluta stima, ritengo che ci siano tutte le condizioni per tranquillizzare tutti, me compreso, in vista di una stagione positiva».
Dunque sentiment positivo per la stagione 2016/17?
«Non ci sono motivi perché non lo sia, e di certo non sono d’accordo con chi giudica quella di domenica contro Caserta come la partita della vita: stiamo sereni perché abbiamo lavorato bene dentro e fuori del campo, la qualificazione alla Champions League nobilita di per sé l’annata e sul fronte consorzio i due nuovi ingressi dei giorni scorsi (Anthea e Marelli&Pozzi - ndr) sono il punto di partenza in vista di avere altri 10-12 soci entro il prossimo 30 giugno. Logico che poi la differenza la facciano i risultati, ma riteniamo di aver fatto il possibile per aver messo chi va in campo nelle migliori condizioni per operare».
Questione Champions League: quanto vale la qualificazione alla nuova competizione della FIBA?
«È stata importante per tanti motivi: rinverdirà la nostra storia in Europa, il prestigio della competizione e la possibilità di riaffacciarci ad un livello superiore a quello dell’annata scorsa. Il fattore economico? Non sono ipocrita, ha avuto il suo peso, anche se è complementare rispetto alle considerazioni di cui sopra. Ed auspico che, alla luce dei prezzi popolarissimi degli abbonamenti, si possa avere un colpo d’occhio importante sulle tribune di Masnago».
Come prosegue invece il lavoro fuori del campo per aumentare i membri della famiglia biancorossa?
«Stiamo parlando con tante aziende e nel frattempo puntiamo sull’ampliamento della base di persone coinvolte tra il consorzio e la novità del trust dei tifosi. È chiaro che l’appetibilità è massima a livello locale, mentre nel mondo dello sport nazionale ci sono diverse dinamiche; ma solamente i numeri in ascesa di aziende e privati coinvolti nella proprietà possono renderci attrattivi nei confronti degli sponsor».
Per questo proseguono gli investimenti sul palasport di Masnago oltre a quelli su settore giovanile e merchandising?
«La tendenza è ormai consolidata da 5 anni: abbiamo investito sul miglioramento della nostra “casa”, quando definiremo l’operazione del nuovo tabellone “a cubo” si arriverà a quasi 2 milioni investiti dal 2011 ad oggi. Poi abbiamo risposto all’esigenza di migliorare settore giovanile e merchandising: oggi le società sportive si sviluppano solo con l’intervento dei privati, gli investimenti sono parametrati alle nostre possibilità, ma ogni anno cerchiamo di progredire».
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