VARESE NEL CUORE
Castelli: «Tanti modi per far crescere il club»
Il presidente del Consorzio è soddisfatto della squadra ma pensa anche agli investimenti futuri
Alberto Castelli promuove la Pallacanestro Varese vista sul campo nel primo quarto della stagione 2017-18, ma sottolinea la necessità di capitali freschi per vivere un futuro più sereno. La disamina del presidente di “Varese nel Cuore” parte dal pollice alto nei confronti di quanto espresso sul campo dalla truppa di Attilio Caja. «La squadra deve dare sempre il 100 per cento per puntare alla vittoria, e nello spirito del nostro coach la difesa è un valore supremo. C’è un Dna molto chiaro che trasmette emozioni forti ai tifosi e aiuta a creare compattezza nell’ambiente. La società era stata chiarissima sin da giugno nell’indicare una salvezza con meno patemi possibile come obiettivo stagionale; tutto quello che verrà in più sarà di guadagnato. Sia pur con risultati altalenanti, oggi siamo ottavi... ».
Nel frattempo fuori dal campo proseguono gli investimenti con l’arrivo del nuovo tabellone led cube.
«È stato l’ultimo sforzo importante negli anni per migliorare la struttura del PalA2A, tutti investimenti imprescindibili per una società moderna che non può fare a meno dei risultati della prima squadra ma neppure di puntare sull’area extrasportiva. Il consorzio prosegue a piccoli passi, puntiamo ad aggiungere altri 7-8 soci entro il 30 giugno; nelle prossime settimane organizzeremo un incontro tra consorziati e membri del Trust per creare un legame più forte tra i proprietari. Inoltre sono molto contento dell’iniziativa degli allenamenti itineranti: Varese è la squadra della provincia e non della città, le tappe ai 4 angoli del territorio aumenteranno l’affezione nei nostri confronti».
Ora però l’obiettivo principale è cercare altri “soci forti” oltre a Gianfranco Ponti, riducendo il peso del consorzio rispetto all’attuale 95 per cento delle quote...
«Il futuro della Pallacanestro Varese potrà essere più tranquillo nel momento in cui si allargherà la compagine societaria. L’ingresso di Gianfranco Ponti con l’opzione dell’acquisto del 20 per cento delle quote va in questa direzione. Da qui a fine stagione l’auspicio è che a fianco di consorzio e Trust altri privati rilevino una fetta significativa delle azioni, anche il 50 per cento o più. “Varese nel Cuore” ha fatto la propria parte in queste ultime stagioni tra gestione ordinaria e perdite da ripianare compresa quella del 2016-17, ma da solo fa molta fatica a mandare avanti la società».
La ricerca di nuovi soci è l’unica via possibile per aumentare il budget?
«Oggi chi vuole dare una mano ha solo da scegliere il modo, tra sponsor, consorziato, socio o membro del Trust, e chiunque lo fa in qualsiasi forma è benemerito. Il consorziato è mosso in massima parte dalla passione, e confido possa essere quella la molla anche per nuovi azionisti. La raccolta risorse è sempre più complicata, ma il problema del reperimento fondi attraverso gli sponsor è comune a tutto il basket italiano. In 8 anni di vita il consorzio ha già cambiato pelle qualche volta, ora siamo alle porte di un nuovo passaggio che rappresenta un atto di responsabilità di fronte alla realtà. Io e il mio CdA saremmo contentissimi di traghettare la società verso una situazione migliore attraverso una composizione azionaria più ampia rispetto a quella attuale».
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