IL CAPITANO
Cavaliero detta le regole
«Niente alibi, abbiamo un organico profondo e tutti devono sposare la causa. Dobbiamo arrivare al meglio alla sfida col Benfica»
Daniele Cavaliero ha finalmente archiviato l’infortunio alla spalla sinistra dello scorso 3 gennaio. La positiva riattivazione del capitano al torneo di Casale Monferrato ha dimostrato che il problema è definitivamente risolto dopo il secondo intervento di stabilizzazione del maggio scorso. «Tornare in campo è stata una bella sensazione dopo un digiuno agonistico che durava dal 4 maggio. - racconta - Con la preziosa collaborazione di Marco Armenise, Mauro Bianchi e del dottor Porcellini avevamo stilato un programma che mi permettesse di tenermi in forma. A Casale Monferrato non ho avuto paura dei contatti; non sono ancora al 100 per 100, ma sono in linea con ciò che avevamo preventivato al momento dell’intervento, con l’obiettivo di essere pronti in occasione delle sfide contro il Benfica».
E nel weekend del PalaFerraris il capitano dell’Openjobmetis ha mostrato l’importanza del suo ruolo di uomo di raccordo nella manovra: «È uno dei motivi per cui è importante poter contare su un gruppo già collaudato: quando entri in campo sai già quel che vuole l’allenatore, e conoscendo già le linee guida del nostro gioco, mi viene più semplice interpretarlo al meglio. Noi confermati conosciamo già la base del nostro sistema e dobbiamo far capire ai nuovi arrivati che tipo di basket vuole il nostro staff tecnico. Contro Brindisi lo abbiamo fatto molto bene, contro Torino solo a tratti: quest’anno c’è tanto talento, ma la chiave per vincere partite è quella di giocare insieme». E dopo il primo allenamento stagionale al gran completo svolto martedì a Masnago, Cavaliero suona la carica in vista delle ultime due settimane di preparazione: «Purtroppo abbiamo dovuto lavorare di rincorsa per un mese intero, ma non dobbiamo prendere come alibi le assenze di questo periodo, anzi ci debbono stimolare ad essere ancora più concentrati. Ora finalmente siamo al completo e questo dovrà darci grande spinta per migliorare di giorno in giorno».
E ribadisce la necessità di sposare la causa della coralità per una stagione vincente sia in Italia che in Europa: «Le valutazioni finali sulla nuova Varese vanno rimandate dopo le prime uscite a pieno organico; sicuramente la squadra è molto profonda e ha qualità diffusa, ci sono tantissime soluzioni alternative che ci permetteranno di fare affidamento su assetti diversi a seconda delle caratteristiche delle avversarie. Adesso sta a noi fare un passo avanti: possiamo e dobbiamo migliorare ancora molto, in un organico così profondo ciascuno di noi dovrà essere capace di non pensare a sé stesso ma al bene della squadra».
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