MORTE IN CORSIA
Cazzaniga all’esame di procura e carabinieri
Nei prossimi giorni possibile un nuovo interrogatorio, mentre si attende la decisione del gip sui domiciliari
Niente interrogatori di persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulle morti sospette all’ospedale di Saronno, nella giornata di lunedì 4. Ma il medico Leonardo Cazzaniga, arrestato con l’accusa di omicidio, «potrebbe essere interrogato nei prossimi giorni, in una data ancora da concordare». Così ha anticipato domenica il procuratore di Busto Arsizio, Gianluigi Fontana, che coordina l’inchiesta assieme al pm Maria Cristina Ria. Rimane comunque alta l’attenzione rispetto alle posizioni degli indagati, gli undici operatori sanitari dell’ospedale di Saronno finiti nel mirino dei carabinieri con l’arresto - martedì scorso - del 60enne medico del Pronto soccorso e della sua amante Laura Taroni, 39 anni. Il primo per quattro omicidi in corsia, la seconda per avere avvelenato il marito con l’aiuto di Cazzaniga. E’ attesa nei prossimi giorni la decisione del Gip del Tribunale di Busto sulla richiesta dei domiciliari per Cazzaniga stesso, formulata dal legale Enza Mollica. Il lavoro degli inquirenti proseguirà sia sul fronte di altri possibili casi di morti sospette, attraverso uno scrupoloso esame di trenta cartelle cliniche, che sui decessi della madre e del suocero della Taroni.
Presto riprenderà l’andirivieni di avvocati e indagati, per rispondere alle domande dei magistrati: da sentire ci sono parecchie persone, dal medico legale che aveva fatto parte della commissione interna istituita dall’ospedale per valutare l’operato di Cazzaniga e non aveva riscontrato irregolarità ad altri medici del Pronto soccorso e di altri reparti accusati di omessa denuncia, persone che avrebbero notato delle anomalie ma non si rivolsero alle forze dell’ordine. Insomma, si cercherà di scavare in quel muro di omertà del quale avrebbe nel corso degli anni beneficiato Cazzaniga, veterano del Pronto soccorso, un’autorità in quel reparto.
Fra gli indagati che potrebbero essere chiamati in caserma ci sono l’allora direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera, Roberto Cosentina, e il direttore sanitario dell’ospedale di Saronno Paolo Valentini.
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