LA VERTENZA
C’è il contratto ma resta lo sfratto
La Quiete firma l’accreditamento quadrimestrale con Ats, che spegne gli entusiasmi: procedura slegata da quella fallimentare
Il contratto provvisorio quadrimestrale è stato sottoscritto venerdì 13 gennaio tra l’Ats Insubria e La Quiete Centro Diagnostico, una delle due realtà che operano negli edifici dentro il grande parco in cima a via Dante (l’altra realtà, La Quiete Casa di Cura, è del tutto privata).
Di per sé nulla di eccezionale, dato che la stessa identica proroga è stata sottoscritta «con ogni altra struttura sanitaria a contratto presente sul territorio», precisa l’Ats Insubria in un comunicato.
Ma - si sa - la clinica La Quiete è sotto sfratto e il prossimo 20 gennaio pazienti, dipendenti e apparecchiature dovrebbero lasciare gli edifici che sono di proprietà del fallimento Ansafin, al quale negli ultimi anni il Gruppo Sant’Alessandro, proprietario della clinica, non ha praticamente mai pagato l’affitto. E quindi la firma di venerdì del contratto provvisorio quadrimestrale, che è cosa ben diversa dall’accreditamento, è stata vissuta dai lavoratori in assemblea permanente come una vittoria, come un primo passo verso un rinvio dello sfratto, almeno per quanto riguarda il laboratorio di analisi, fino alla prossima asta degli immobili, che dovrebbe avvenire a marzo (la proroga del contratto con il Sistema sanitario regionale ha valore fino al prossimo 30 aprile).
A buttare acqua sul fuoco dell’entusiasmo è stata però nel pomeriggio di venerdì stesso l’Ats Insubria, che nel suo comunicato ha precisato che «il contratto firmato non ha alcuna relazione consequenziale sul procedimento esecutivo di sfratto previsto nei prossimi giorni, non intervenendo peraltro su “La Quiete Casa di Cura”».
Una comunicazione dalla quale si evince che la procedura giudiziaria è del tutto indipendente da qualsiasi contratto tra Ats Insubria e La Quiete Centro Diagnostico (e a maggior ragione per quanto riguarda La Quiete Casa di Cura, che, come detto, svolge la sua attività senza rapporti di natura economica con la Regione Lombardia).
Sempre nella nota dell’Ats si legge che il nuovo contratto «rappresenta il proseguimento dei rapporti contrattuali da anni in corso con questa struttura» e che «si tratta del contratto provvisorio per i primi quattro mesi del 2017, che deve essere stipulato entro e non oltre il 15 gennaio, così come previsto dalle vigenti norme regionali».
Inoltre non solo non c’è nesso tra la firma e il procedimento esecutivo di sfratto, ma non c’è neppure «nesso alcuno con l’accreditamento, che viene mantenuto nel tempo sulla base dei requisiti previsti, anche questi, dalla normativa regionale in vigore».
Che cosa succederà quindi tra sei giorni, il prossimo 20 gennaio, nuova data limite per la liberazione degli immobili fissata dall’ufficiale giudiziario?
Difficile dirlo, anche se è certamente possibile che una nuova proroga venga concessa per esaurire la lista di attesa per gli esami che La Quiete Centro Diagnostico effettua in forza del contratto con la Regione Lombardia. Ma senza alcun automatismo, come ha precisato l’Ats per sottolineare, a quanto pare, l’indipendenza della procedura giudiziaria.
La sera di venerdì, poi, nella Sala Rossa dell’Informagiovani di via Como si è svolto l’incontro sull’osteoporosi organizzato dai lavoratori in assemblea permanente per dimostrare alla città il loro attaccamento alla clinica, nella quale l’attività sanitaria continua.
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