SERIE A
C'è Wayns al timone
Il playmaker di 24 anni dice sì alla proposta dell'Openjobmetis. A ore si attende la risposta di Benimon
Varese ha trovato l’erede di Eric Maynor. Sarà con ogni probabilità Maalik Wayns il regista titolare dell’Openjobmetis 2015-2016: il 24enne playmaker statunitense di 185 centimetri per 88 chili avrebbe accettato verbalmente la proposta della società di piazza Monte Grappa, anche se per l’ufficialità definitiva servirà ancora qualche giorno per lo scambio dei contratti. Decisivo il desiderio dell’atleta di giocare in Italia e riprovare a costruirsi una carriera da protagonista in Europa, dopo il tentativo fallito 12 mesi fa allo Zalgiris Kaunas a causa di un infortunio al ginocchio sinistro che aveva chiuso prima del via la sua avventura in Eurolega. Il curriculum dell’atleta del 1991 è di quelli importanti: nativo di Philadelphia come Mike Green, Wayns è stato protagonista assoluto a Villanova University (17.5 punti e 4.6 assist di media nel 2011-2012), uscendo con un anno di anticipo dal college per misurarsi a livello NBA.
Ma le due comparsate tra i professionisti (29 partite in totale tra Philadelphia 76ers e Los Angeles Clippers) non hanno dato riscontri particolarmente positivi, e dal 2012 al 2014 il giocatore del 1991 ha navigato prevalentemente in D-League, chiudendo questa annata, dopo l'esperienza sfortunata a Kaunas, in Portorico.
I riscontri positivi della Summer League di Las Vegas disputata con i Dallas Mavericks (10.2 punti e 3.2 assist con un high di 25 punti nell’ultima uscita) hanno dimostrato che i problemi fisici sono ormai alle spalle, e che Wayns ha recuperato il dinamismo “razzente” alla base del suo gioco. L’atleta di Philadelphia è principalmente un attaccante creativo dal palleggio che ama andare dentro l’area grazie alla sua notevole velocità di base; il tiro dal perimetro non è il pezzo forte (29% da 3 nell’ultimo anno di college; 30% totale in 3 stagioni di D-League), ma neppure un tallone d’Achille. Per una squadra composta finora da tanti giocatori di complemento, oppure bisognosi di un “attivatore” per sfoggiare le rispettive qualità balistiche (vedi Cavaliero e Thompson, ma anche lo stesso Campani), sembra l’elemento giusto cui affidare le chiavi dell’attacco per visione di gioco e capacità di essere leader.
Ora si attende la risposta di Jerrelle Benimon, che nella notte italiana avrebbe dovuto sciogliere le ultime riserve: l’Openjobmetis è fiduciosa di aver convinto anche la potente ala forte della Virginia, in grado di dare un volume interno importante all’attacco a fianco della trazione posteriore garantita da Wayns. Se “Benimonster” accetterà l’offerta del club biancorosso, allora sarebbe preferibile individuare un centro votato al lavoro sporco in difesa e a rimbalzo, visto che il play di Philadelphia e l’ala ex Idaho Stampede sono due giocatori che avrebbero necessità di spazi e responsabiltà offensive primarie.
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