L’ISPEZIONE
Centro profughi: «Criticità»
Gadda replica al sindaco di Busto Arsizio: «C’è una Commissione d’inchiesta, non si avvisa». Nel mirino c’è anche la struttura di Gorla Minore
«La Commissione ha poteri giudiziari: non possiamo rivelare nulla. Non si tratta della semplice visita di alcuni parlamentari, programmata e annunciata. E’ un’ispezione che si svolge senza preavviso e porterà presto a una dettagliata relazione. Non posso anticipare niente, se non che sono state riscontrate nei centri profughi di Busto Arsizio e Gorla Minore, gestiti dalla cooperativa KB, parecchie criticità».
La deputata del Pd, Maria Chiara Gadda, presente lunedì 31 ottobre all’ispezione col collega leghista Marco Rondini e con un team che comprendeva funzionari distaccati dalla guardia di finanza e mediatori culturali, chiarisce come si sono svolti i fatti alla luce della contestazione del sindaco bustese Emanuele Antonelli che lamenta di non essere stato allertato.
«Non si tratta di scortesia - replica Gadda -. Funziona così: non può esserci nessun componente esterno. Avevamo con noi una persona eritrea, ha potuto comunicare con i profughi nella loro lingua. Abbiamo svolto tre analisi: verifica di strutture, mensa, stanze e bagni; approfondimenti documentali su fatture, dipendenti e contratti; dialogo con gli ospiti per capire che servizi vengano loro offerti. Occorre capire se quello che vivono risponda al bando di gara e al capitolato sottoscritto. Obiettivo della missione è verificare che sia garantita dignità e verificare che i fondi pubblici siano usati rispondendo a tutte le esigenze. La visita ha mostrato criticità».
Non è chiaro se su questa base possano scattare sanzioni o chiusure. Di certo c’è che la deputata Pd caldeggia il passaggio di gestione dal modello attuale allo Sprar, che vede un coinvolgimento diretto dei Comuni.
Articolo sulla Prealpina di mercoledì 2 novembre.
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