VERSO IL VOTO
Centrodestra, esercito di papabili
Reguzzoni insiste, Armiraglio risorge, Carenzi s’insinua, Antonelli resiste. E alle loro spalle spuntano altri nomi: decisione rimandata a martedì prossimo
Ogni giorno che passa, il centrodestra s’«incasina». Se una settimana fa l’accordo sul candidato sindaco non s’era trovato per la spaccatura fra i sostenitori dell’assessore leghista Paola Reguzzoni e quelli dell’ex segretario pidiellino Emanuele Antonelli, adesso la confusione è ancora maggiore. Perché i due contendenti di prima sono ancora in campo, ma se ne sono aggiunti (in qualche caso riaggiunti) pure altri.
Forza Italia, nel direttivo dell’altra sera, doveva dare un’indicazione netta sulla propria preferenza ma, invece di insistere ufficialmente con Antonelli (che oggi è il preferito della Lega civica-Risvegliamo Busto), ha scelto di rilanciare lo storico assessore Alberto Armiraglio, che stavolta sembra avere qualche possibilità in più di quando venne timidamente espresso solo un mese fa.
Ncd, viceversa, ha mollato le precedenti simpatie per sposare in pieno la causa di Angelo Carenzi, il presidente della Fondazione ricerca per la vita e storico dirigente sanitario che, a 73 anni, ha voglia di mettersi in gioco. I ciellini si sono convinti che, oltre ad essere una figura di valore, il suo profilo potrebbe convincere i leghisti (venerdì si è incontrato con la stessa Reguzzoni) e costringere pure i forzisti a convergere, usando oltretutto l’arma dell’età per spiegare che Carenzi coprirebbe comunque un solo mandato e nel frattempo si potrebbe preparare la successione con qualcuno dei papabili di oggi.
In realtà la cosa non sembra entusiasmare i protagonisti della trattativa che, viste le incertezze, è stata convocata addirittura per martedì prossimo, dando tempo alle segreterie provinciali di cercare di limare le enormi distanze.
Missione non semplice nel contesto attuale. Perché a questo poker di pretendenti bisogna aggiungere il medico Eugenio Vignatiproposto dagli Indipendenti di Centro, il presidente di Accam Emilio Cremona che rappresenta la carta del sindaco Gigi Farioli, il manager Antonio Colombo che piace al leghista Giancarlo Giorgetti, senza dimenticare altre ipotesi su cui si sta lavorando in segreto.
Insomma, un esercito di candidati per sei formazioni politiche (gli unici che non lo esprimono sono Fratelli d’Italia, sostenitori della Reguzzoni) e nessuna certezza su come andrà a finire. Perché non è neanche vero che ogni partito si presenterà alla trattativa con la fermezza di proporre il suo nome. Qualcuno già ragiona di avanzare un’idea per bruciarne un’altra e poi farne spuntare una terza. Qualche altro, viceversa, si prepara a ribattere a una proposta chiedendo in quel caso di avere la stragrande maggioranza degli assessorati. Qualcuno ancora cerca di vincolare la decisione a quello che accadrà su Gallarate lunedì notte, al punto da far allarmare altri che chiedono di anticipare la riunione bustese a lunedì pomeriggio per non dover fare i conti anche con altre necessità di riequilibrio delle posizioni. Insomma, si naviga a vista e si va avanti cercando lo sfinimento dell’avversario.
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