STILE, STILI
Che cos’è l’eleganza?
Alla fine che cos’è l’eleganza? Me lo stavo chiedendo sfogliando, come al solito in cerca di spunti, una rivista non specificatamente di moda. Dove, come spesso accade, si vedono le solite immagini: tacchi d’ordinanza, jeans sbrindellati (in gergo “destroyed”), che piacciono pure a me, un maglione ben riconoscibile, che sia Gucci, Fendi o altro stilista di punta poco importa. Questa la “divisa d’ordinanza” di vip o celebrities.
Mai nessuna che mixi il tutto in modo diverso, originale, personale, penso.
E poi giro pagina e vedo un “little black dress“, il classico abitino nero, al ginocchio ma garbato, scollo rotondo, non solo da città: tanto Jackie Kennedy quando era nella casa delle vacanze di famiglia di Hyannis Port ma anche alla Casa Bianca.
E gettato sopra un coat maculato, una delle mie passioni assolute da sempre e per sempre, in velour morbidissimo che sembra velluto. Marca? Non è importante.
Se ne trovano pure vintage e sono bellissimi. Soprattutto, evergreen.
Semplice, ma di una eleganza unica. E senz’altro dettagli come un paio di stivaletti neri a punta, con un piccolo calzino che spunta al posto del collant, giusto perché non fa ancora caldissimo.
E nient’altro. Semplice. Ma perfetto. Anzi, il massimo della perfezione, dettaglio che però non vuole dire banale. Anzi.
Che borsa ci abbineresti? Mi chiede un’amica. Voi non so. Io? Rossa, come il lipstick, il rossetto più colorato e allegro, quello che dà sprint anche in una giornata grigia.
Per borsa, magari una Chanel 2.55 ereditata dalla mamma. O una Saint Laurent a cartella. O una nuovissima Rockstud Spike di Valentino.
In completamento ideale (e chic) con la semplicità.
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