LETTERATURA
Chiara, scelti i tre finalisti
I nomi annunciati all’Isolino Virginia, luogo inedito per il Premio: a ottobre il libro vincente
C’è il programma, ci sono le date e, soprattutto, ci sono i nomi dei tre finalisti della ventinovesima edizione del Premio Chiara: Davide Bregola con “La vita segreta dei mammut in Pianura Padana” (Avigliano), Francesca Manfredi con “Un buon posto dove stare” (La nave di Teseo) e Luca Ricci con “I difetti fondamentali” (Rizzoli). Ferrarese classe 1971, alla quinta opera pubblicata, protagonista di “atelier di lettura” in centri psichiatrici e case di riposo, Bregola è certo autore cui piace esplorare territori poco battuti dalla letteratura; tra l’altro, ha ideato diversi incontri-spettacolo con cui gira l’Italia e che hanno come protagonisti i burattini.
Il libro finalista del Chiara propone una serie di «episodi letterari in cui i protagonisti, come mammut scampati all’estinzione, compiono azioni ingenue o crudeli in cui, con scrittura divertente e originale, emergono pregi e difetti della gente della Bassa». Francesca Manfredi, emiliana di Reggio, è firma già nota ai lettori delle pagine culturali del Corriere della Sera e di Linus, ma proprio col volume in finale per il Chiara ha raggiunto la maggiore notorietà dopo aver vinto il Premio Campiello 2017 per la sezione Opera Prima: «Con grazia e scrittura limpidissima racconta i protagonisti di undici storie avvolti nella normaità delle loro vite», tra fragilità, inquietudini e voglia di trovare un posto vero dove stare. Accanto a due case editrici “minori” troviamo anche il colosso Rizzoli. Ricci, collaboratore del Corriere e del Messaggero, propone «quattordici istantanee -fulminanti, indiscrete, perfette- che sono anche quattordici racconti d’amore» ovvero «il difetto più evidente, e necessario, di ogni essere umano». Terna originale come forse mai in passato, frutto di una meticolosa cernita fra quarantotto volumi giunti sul tavolo della giuria da tutta Italia e dai più diversi editori, segno che il Premio Chiara si conferma una volta di più come stabile punto di riferimento per gli scrittori e le Case che ne pubblicano i lavori.
Ieri pomeriggio, nell’inedito scenario dell’Isolino Virginia sul lago di Varese, la presentazione ad opera dell’Associazione Amici di Piero Chiara, con Bambi Lazzati e il presidente Romano Oldrini che è anche componente il Comitato Grandi Lettori formato da Vittorio Colombo, Luca Crovi, Robertino Ghiringhelli, Luigi Mascheroni, Mauro Novelli, Ermanno Paccagnini, Luca Santini, Stefano Vassere, Andrea Vitali e dal direttore de La Prealpina, Maurizio Lucchi. Manifestazione finale e premiazione domenica 22 ottobre ore 17 a Ville Ponti di Biumo Superiore, quando ci sarà spazio -come da consuetudine- anche per i vincitori del Chiara Giovani, del Chiara Inediti, del Premio della Stampa e del Chiara Segnalati. In quella occasione verranno scrutinate le 150 schede della giuria popolare, cento dei quali designati dagli enti pubblici che partecipano all’iniziativa e cinquanta dai Grupi di Lettura e dalle Biblioteche di Lombardia e Canton Ticino.
Pur tra le note difficoltà di ordine finanziario (a proposito: perché la presentazione dei finalisti, da anni ospitata all’Eremo di Santa Caterina del Sasso proprietà della Provincia, è stata spostata ieri sera all’Isolino, proprietà del Comune di Varese? Segno di una sorta di passaggio di consegne da un ente-sponsor all’altro?), il Chiara continua la sua storia e, in parallelo, prosegue anche la storia del Festival del Racconto ad esso abbinato e di cui si sta approntando il calendario degli incontri a cominciare da settembre. In ogni caso confermano il loro sostegno Regione Lombardia, Repubblica e Cantone Ticino, Provincia, Comuni di Varese e Luino, Camera di Commercio, Fondazione Comunitaria del Varesotto.
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