IL CASO
Chiede il biglietto, aggredita da sei rom
Capotreno in servizio sulla linea Milano-Luino di Trenord protagonista di un nuovo episodio di inciviltà, per fortuna senza conseguenze fisiche
Alla semplice richiesta di esibire il biglietto, arrivano insulti e sputi. Sono stati attimi di ordinaria follia, quelli vissuti lunedì mattina su un convoglio Trenord in servizio nel tratto tra Gallarate e Varese. E sulla scorta dei recenti fatti avvenuti nel Milanese ai danni di un addetto delle ferrovie, aggredito a colpi di machete da un gruppo di sudamericani, l’allerta è massima. Lunedì 15 la vittima è stata una capotreno, presa a insulti e aggredita verbalmente mentre effettuava i normali accertamenti su una comitiva di sei donne di nazionalità romena, provenienti dal campo nomadi di Lambrate e dirette proprio nel capoluogo varesino per chiedere l’elemosina ai semafori a ridosso del centro. La dinamica della vicenda è ancora da ricostruire con precisione ma, stando ai primi elementi, pare che l’addetta delle ferrovie fosse impegnata nei normali controlli sui tagliandi di viaggio, quando si è imbattuta appunto nel gruppetto di straniere. Anche a loro ha chiesto di mostrare il ticket ma a questo punto la situazione sarebbe degenerata. Forse convinte che a loro il biglietto non sarebbe stato chiesto, le donne – non si sa se tutte o soltanto alcune di loro - hanno risposto con insulti, parolacce e, pare, anche minacce e sputi. Vista la situazione di pericolo, la capotreno ha lanciato l’allarme, nonostante alcune difficoltà legate al fatto che in quel tratto il cellulare non agganciasse bene la linea. Alla fine comunque ci è riuscita e alla stazione più vicina, ossia quella di Varese, sono stati inviati gli agenti della polizia ferroviaria e tre pattuglie della Squadra Volante della Questura. I poliziotti hanno riportato la calma, per poi avviare tutti gli accertamenti del caso. Per quanto riguarda i provvedimenti, tre straniere sono state deferite per inottemperanza a precedenti decreti di allontanamento dal territorio cittadino, mentre per un’altra si profila la denuncia per oltraggio a pubblico ufficiale.
Il sindacato Fit Cisl ha stigmatizzato l’episodio: «Da tempo – commenta il segretario regionale Francesco Ferrante – chiediamo all’azienda di disporre un metodo di lavoro rispetto a episodi di aggressione e ostilità, proprio come questo, che accadono sui treni. Bisogna che si istituisca un tavolo anche con le parti sociali, dove monitorare il fenomeno a livello lombardo, e compiere azioni a livello congiunto. Occorre individuare modalità per tutelare il personale». Tra questi c’è, ad esempio, «il potenziamento della vigilanza in servizio». Ferrante invita poi Trenord «a costituirsi parte civile in ogni processo a carico dei responsabili di atti vandalici o aggressioni compiuti sui treni o nelle stazioni».
© Riproduzione Riservata