GUARDIA DI FINANZA
Chiuse le strade del "fumo"
Completato il cerchio dell'indagine "Spanish Route": dalla penisola iberica a Busto quintali di hashish e marijuana. Undici gli arresti
E’ alla stretta finale un’importante operazione condotta dai Baschi Verdi della Guardia di Finanza di Malpensa a contrasto del traffico di sostanze stupefacenti e dello spaccio in un’ampia zona comprendente le province di Milano, Varese e Verbania.
L’operazione, convenzionalmente denominata Spanish Route, ha visto impegnate 24 pattuglie con oltre 100 militari della Guardia di Finanza di Malpensa e di alcuni
Reparti del Comando Provinciale di Varese, con l’impiego di dodici unità cinofile di cui 3 cash dog (cani "cacciacontanti").
La vicenda trae origine dal fermo di uno spacciatore ventenne italiano, C.R., avvenuto nel giugno 2013; dalle sue dichiarazioni partiva un’articolata indagine destinata ad individuare i componenti di ogni livello dell’organizzazione, fino a colpirne i vertici.
Con pazienza ed abilità i militari ricostruivano il complesso organigramma dell’organizzazione.
Nel corso delle indagini sono stati arrestati quattro grossisti dello spaccio, tutti italiani, e denunciati a piede libero altri due soggetti di minor calibro: sequestrati oltre 25 chili di marijuana, 2,5 di hashish e quantitativi minori di cocaina, denaro, una pistola, auto e materiale per il confezionamento delle dosi.
Si è accertata, quindi, la presenza sul territorio compreso tra i comuni di Busto Arsizio e Magnago, di una vera e propria banda criminale formata da italiani ed albanesi che riforniva numerosi spacciatori locali ed ambiva, a detta degli stessi membri, ad assumere il controllo totale dello spaccio di cannabinoidi su Milano e Lago Maggiore.
L’organizzazione curava l’approvvigionamento della droga proveniente, appunto, dalla Spagna o a volte direttamente dai campi rom milanesi.
Il cerchio si è stretto intorno al nucleo principale dell’organizzazione, capeggiata da
M.R., italiano di 24 anni, di Busto Arsizio, e da N.G., albanese di 26.
Le indagini hanno messo in luce, in particolare, la "movimentata esistenza" del cittadino italiano, impegnato a gestire un business probabilmente al di sopra delle sue capacità, con frequenti viaggi all’estero trasportando all’andata valuta
necessaria per l’acquisto della droga (le indagini hanno accertato
almeno un caso di trasporto di 90.000 euro nascosti in una ruota di scorta) e, al rientro, marijuana ed hashish, attraverso terzi soggetti, e ad incontrare pusher locali, a mantenere un tenore di vita talmente incongruo con il suo status di disoccupato da essere costretto a stratagemmi per cercare di mantenere un “basso profilo” e sottrarsi all’attenzione dei “Baschi Verdi” di Malpensa. Enorme il volume di denaro movimentato per l’attività di grossista, oltre mezzo milione di euro.
Compresi i vertici dell’organizzazione, le ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state undici, oltre a 29 persone iscritte nel registro degli indagati. Si è, inoltre,
proceduto all’esecuzione di 24 perquisizioni locali a carico di soggetti coinvolti a
vario titolo nelle attività criminali del gruppo. I baschi verdi sono stati coordinati dal sostituto procuratore di Busto Arsizio Raffaella Zappatini.
Altro servizio sulla Prealpina in edicola mercoledì 27 maggio
© Riproduzione Riservata