DOPO L’INCHIESTA
Choc superato, tutti al pronto soccorso
L’influenza sconfigge l’effetto Cazzaniga, ore di coda per un codice verde
L’incubo Cazzaniga sembra dimenticato, o almeno vinto. È bastato l’allarme influenza e il pronto soccorso è tornato a riempirsi e a costringere i pazienti in condizioni meno gravi a lunghissime attese.
Un episodio limite si è verificato l’altro giorno, quando un ragazzo di Saronno si è tagliato a un dito con un coltello mentre cucinava e si è provocato una ferita profonda: il sangue non voleva smetterla di uscire e allora è andato al pronto soccorso di piazza Borella, dove è iniziata la sua odissea.
L’accettazione è avvenuta alle 15, alle 20 era ancora in sala di attesa e ancora nessuno lo aveva visitato. Così il giovane ha gettato la spugna ed è andato altrove a farsi medicare. Certo, non era nulla di così grave, non era sicuramente in pericolo di vita ma di sangue ne usciva parecchio e comunque alla fine ci sono voluti due punti di sutura; intervento per il quale, in un’altra struttura sanitaria della zona, sono stati necessari soltanto pochi minuti.
Il Pronto soccorso dell’ospedale di Saronno, dunque, è tornato nel centro del mirino per i suoi tempi di attesa dopo i casi già segnalati nei giorni scorsi, come quello della pensionata che, dopo una caduta in casa, è rimasta lì tutto il giorno in attesa di essere visitata.
I responsabili della struttura ospedaliera non nascondono i problemi, «Che sono specificamente legati al boom di accessi che si stanno verificando ultimamente a causa soprattutto dell’epidemia influenzale, giunta al suo momento di picco».
Qualcuno ha ipotizzato che certi disservizi possano essere legati anche agli effetti della recente inchiesta dei carabinieri che a fine novembre ha portato all’arresto del medico “veterano” del pronto soccorso, Leonardo Cazzaniga, accusato di quattro morti in corsia; mentre altri suoi colleghi sono denunciati a piede libero, a vario titolo, per favoreggiamento, omissioni di denuncia e falso ideologico spingendo la direzione ospedaliera a una serie di avvicendamenti nel reparto per ovvie ragioni di opportunità. Adesso manca forse il personale?
«Assolutamente no - rispondono dall’ospedale - Ci sono stati anche degli arrivi; la questione delle lunghe attese alle quali talvolta sono sottoposti i pazienti è esclusivamente frutto dell’elevato numero di persone che in questo periodo si presentano al pronto soccorso».
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