ECCELLENZA
"Ci hanno negato l'inversione di campo"
La decisione del prefetto di Como di vietare la trasferta in Bianza ai tifosi varesini scatena le polemiche. E il ds biancorosso rivela: "C'era l'ok della Lega, ma il Mariano ha detto no"
Nessun varesino a Mariano Comense: il dibattito è aperto e le polemiche continuano. Oltre il danno, anche la beffa. Al Varese non è andata giù la decisione del prefetto di Como di vietare ai tifosi la trasferta di sabato a Mariano Comense. La società non è rimasta a guardare e si è messa in moto per non far perdere la gara ai suoi sostenitori. Come? Chiedendo ufficialmente alla Lega Nazionale Dilettanti l’inversione di campo.
La proposta del Varese era di ospitare sabato il Mariano Comense e di andare poi in trasferta nel girone di ritorno, il 21 febbraio.
Nel Girone A di Eccellenza si è già verificato un caso ed ha riguardato gli incontri tra Verbano e Legnano: in quel caso la Lega ha dato il suo benestare e, come era immaginabile, non si è opposta nemmeno alla richiesta del Varese. Dopo il sì di Milano, però, è arrivato il no del Mariano Comense. Una risposta che ha gelato gli addetti ai lavori biancorossi. «La Lega ci ha detto sì comunicandoci che avremmo dovuto accordarci con gli avversari, i quali si sono invece opposti - spiega il general manager Paolo Basile -. Sinceramente siamo un po’ sorpresi della loro decisione. Noi avevamo già accettato il fatto di giocare sabato e non domenica su loro richiesta. Ma gli avversari non ci sono venuti incontro in questa situazione e non si capisce il perché. In questo modo, magari, avrebbero avuto il tempo di mettere ulteriormente in sicurezza il loro impianto così da poter ospitare i nostri tifosi tra qualche mese. Sono davvero basito».
Seppur comprensibile, la scelta del Mariano stride un po’ con il malcontento espresso anche da parte della stessa società comasca che si è vista costretta ad organizzare una prevendita dei biglietti per il match di sabato. «Non entriamo nel merito di tale decisione, non essendo di nostra competenza, ma dal punto di vista sportivo, ancora una volta perde lo sport»: questo era stato il commento del club gialloblù alla decisione del prefetto.
Queste invece le parole di Giuseppe Baretti, presidente del Comitato regionale lombardo della Lnd: «Non voglio entrare nel merito del provvedimento perché non è mio compito giudicarlo, però mi sembra che finora non ci siano stati campanelli d’allarme e che i tifosi del Varese, sempre numerosi anche in campi più piccoli come quello di Barzanò, non abbiano mai creato problemi, anzi. Per le altre società sono una risorsa. Qualche giornata fa sono stato sul campo di Mariano e ho percepito contentezza per questa sfida che lì era attesa con ansia. È la prima volta che mi trovo in tale situazione e credo che la Questura abbia preferito risolvere il problema a monte. Io avrei provato e magari poi, in caso di problemi, avrei vietato le successive trasferte. Ma non si può mai dire: magari ci saremmo ritrovati a commentare fatti incresciosi».
La decisione delle autorità lariane ha comunque spiazzato il Comitato: «Non immaginavo che sarebbe stata presa; è stata un fulmine a ciel sereno. Poi c’è da dire - conclude Baretti - che le misure di sicurezza si dovranno prendere ugualmente. Che si fa se i tifosi si presentano lo stesso e poi devono restare fuori? È ancora peggio...».
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