ACCOGLIENZA
«Ci mandino 2 agenti ogni 10 profughi»
Cassani liquida così l’ipotesi dello Sprar. «I fondi della Kb? Li dia direttamente al prefetto»
«Il prefetto mandi due agenti ogni dieci profughi. Garantisca l’ordine pubblico dove manca per le persone che lui stesso ha inviato. Non vogliamo far parte di questo ingranaggio legato a un meccanismo che lucra sui migranti». Il sindaco Andrea Cassani risponde a Città è Vita che aveva invitato l’amministrazione di centrodestra a sostituirsi a Kb nell’accoglienza dei richiedenti asilo. Ancora una volta la patata bollente viene girata al prefetto, individuato come il responsabile della situazione al limite di sopportazione nel rapporto tra cittadini e stranieri, come nel parco di via Ranchet, dove si è prossimi all’esasperazione.
«Non può essere altrimenti», ammette. «Lì sono raggruppati i 104 profughi della cooperativa in questione. Non hanno nulla da fare. Noi non abbiamo agenti della Polizia Locale da inviare in modo stabile. Venga mandato qualcuno della Polizia dello Stato dal prefetto».
Per i fondi necessari per questo tipo di servizio il leghista offre due soluzioni: «Meno soldi alle cooperative e, con quel che si risparmia, si pagano gli agenti da distaccare nelle città dove vengono mandati gli asilanti. Due agenti ogni dieci migranti». In alternativa, per una soluzione tutta gallaratese, Cassani si rivolge direttamente al numero uno di Kb, Roberto Garavello. «Voleva dare 500 mila euro al comune? Benissimo: li tenga e li dia al prefetto, specificando che vengano utilizzati per coprire le spese necessarie per gli agenti».
Aderire allo Sprar, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, non rientra nelle possibilità del capo della giunta di centrodestra che ribadisce ancora una volta come anche chi ha scelto di entrare in questo progetto non ha poi riscontrato i benefici sperati.
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