IL CASO
«Ci portano via il territorio e le tombe antiche»
Comune contro Ferrovienord e Sea. Bellaria, dopo le critiche per aver disertato l’inaugurazione del collegamento T1-T2: «Non vogliamo essere considerati ospiti a casa nostra»
«Condivido in maniera completa». Con queste parole il presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio (Somma al centro), si schiera dalla parte del sindaco Stefano Bellaria che, martedì mattina, ha disertato l’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria di Somma Lombardo, ovvero quella sorta a lato del Terminal 2. Tra i tanti motivi che hanno spinto il primo cittadino a non partecipare, anche la decisione di Ferrovienord, Sea, Soprintendenza e Regione Lombardia di collocare i reperti archeologici trovati durante gli scavi del cantiere all’interno della stazione aeroportuale, escludendo dal tavolo l’amministrazione comunale che avrebbe preferito un’altra destinazione, per esempio Volandia.
«Spero che questo parlar chiaro venga recepito da chi, oltre a portarci via territorio, ci ruba anche la storia per farne un proprio museo e non il museo dei cittadini che ritrovano in quei documenti la propria identità e provenienza. Vergogna»: è questo il messaggio di Locurcio in mezzo a quelli di tanti sommesi che nei giorni scorsi hanno voluto far sentire attraverso i social o messaggi privati il proprio sostegno a Bellaria, criticato invece da tutte e quattro le forze politiche d’opposizione (Forza Italia, Lega Nord, Siamo Somma e Somma Domani) per non aver rappresentato la città a un evento di tale portata, incrinando i rapporti tra l’aeroporto e il territorio.
«Somma Lombardo è da sempre disponibile a confrontarsi con l’aeroporto e con chi lo amministra, per favorire una migliore sinergia con il territorio, l’importante è non essere considerati ospiti a casa nostra», scrive proprio Bellaria in un messaggio pubblico rivolto ai suoi concittadini. Perché così, ospite a casa propria, dice di essersi sentito negli ultimi tempi nel rapporto con i gestori dei treni e delle ferrovie. E spiega: «Ci sono alcune questioni che possono sembrare di principio, ma che in realtà rappresentano la cartina di tornasole dei reali rapporti tra Sea, Ferrovienord e il territorio. Quando all’inaugurazione di un’opera così importante si invita a parlare l’assessore di Milano e non esponenti del luogo in cui sorge ed è stata realizzata l’opera, è chiaro che ci si sente ospiti a casa propria».
Ma non è la sola cosa ad aver infastidito Bellaria. La collocazione dei corredi funebri, ritrovati a Case Nuove in ottanta tombe appartenenti alla Civiltà di Golasecca e risalenti all’età del Bronzo Finale, ovvero tra il dodicesimo e il decimo secolo avanti Cristo, è una ferita aperta da oltre un anno: «Quando il presidente di Ferrovienord ( Andrea Gibelli, ndr) annuncia che durante gli scavi sono stati rinvenuti sul suolo di Somma Lombardo talmente tanti reperti archeologici da non saper neppure dove metterli tutti e da un anno nega qualsiasi coinvolgimento dell’amministrazione comunale sul tema della loro collocazione, non si accorge che manca di rispetto a 18mila sommesi. L’aeroporto della Malpensa è importante, molto importante per questo territorio, ma non se si considera solo l’aeroporto della città di Milano». E conclude rivolgendo un appello a Sea, con cui da settimane è in atto una discussione («ma con la volontà di risolvere la questione») sullo scenario definitivo delle rotte di decollo: «Ho molto apprezzato l’obiettivo del presidente di Sea Pietro Modiano di costruire un Masterplan più partecipato e quindi più efficiente di quello precedente, ma la partecipazione che amo fa rima con coinvolgimento, non con invito». E con in mano l’invito di presentarsi a casa propria, Bellaria martedì ha deciso di non esserci.
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