Cile
Cile accusa tre ex agenti di Pinochet per attentato negli Usa
Autobomba uccise ex ministro di Allende e la sua assistente
Roma, 16 giu. (askanews) - La giustizia cilena ha lanciato un procedimento giudiziario nei confronti dei tre ex agenti della dittatura di Augusto Pinochet (1973-1990) per la morte nel 1976 dela cittadina statunitense Ronni Moffitt, collaboratrice dell'ex ministro Orlando Letelier, ucciso con lui in un attentato a Washington.
Gli ex agenti dell'esercito cileno - Pedro Espinoza Bravo e Armando Fernandez Larios - assiema all'americano Michael Townley Welch, tutti e tre agenti della famigerata Dina, la polizia segreta di Pinochet, saranno giudicati "in quanto co-autori dell'assassinio di Ronni Moffitt" secondo la decisione pubblicata sulla pagina internet della procura.
Moffitt, allora 25enne, fu uccisa il 21 settembre 1976 in un attentato con un'autobomba a Washington che aveva come obiettivo l'ex ministro Letelier, anche lui morto nell'esplosione.
Orlando era ministro degli Esteri nel governo di Salvador Allende, rovesciato da Pinochet l'11 settembre 1973. La giustizia cilena ritiene che i tre avevano pianificato ed eseguito l'attacco per eliminare Letelier nel quadro di un piano del regime golpista per sbarazzarsi di elementi scomodi dell'opposizione.
Dei tre accusati solo Pedro Espinoza Bravo si trova attualmente in prigione per altri motivi. Il capo della Dina fino al 1978, Manuel Contreras, è stato anche lui condannato per questo attentato ed è morto in prigione lo scorso anno, dopo aver accumulato condanne per più di 500 anni di carcere. Fernandez Larios e Townley Welch vivono negli Stati uniti sotto regime di protezione dei testimoni. Il Cile ha chiesto la loro estradizione già in passato, perché li considera autori dell'assassinio del diplomatico spagnolo Carmelo Soria nel 1976.
(Fonte Afp)
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