LA POLEMICA
Cinghiale al bar: abbattuto
Nessuno sapeva bene come gestire un’emergenza senza precedenti, alla fine il cucciolo, fallito il tentativo di sedazione, è stato “ridotto all’impotenza”
Non capita tutti i giorni che un cinghiale entri in un bar nel pieno centro di un paese. E quando capita, nessuno sa bene cosa fare. Ne è una prova quanto accaduto al Caffè Italia di via Allea Comunale, nel centro di Turbigo. Erano da poco passate le 7.30, il bar era già aperto quando a un certo punto sul corso ecco arrivare a tutta velocità un cucciolo di cinghiale dal peso di circa 50 chili, che visto il cane della titolare del bar comincia ad andargli incontro. Il cane si spaventa ed entra nel locale: cercando forse il conforto di un quadrupede più o meno simile a lui, il cinghiale gli va dietro. Attimi di panico, poi l’ungulato infila la porta di servizio ed esce nel cortile, trovando rifugio sotto un’edera. Tanta sorpresa, anche se Turbigo è nel cuore del Parco del Ticino una cosa simile in paese non era mai successa. Ma non c’è neppure il tempo di brindare allo scampato pericolo, perché tutti iniziano subito a chiedersi cosa fare. Come prima cosa la titolare del locale telefonata al Parco del Ticino, che manda i suoi volontari. Poi però sono avvisati anche i carabinieri, i vigili del fuoco, le guardie venatorie e un veterinario. Da ultimi, arrivano anche gli uomini del Corpo forestale di Gorgonzola, armati di fucili. Il cinghiale non era aggressivo, dopo lo spavento iniziale si era ricavato una sua tana nel cortile. Ma come uscirne? In teoria bisognava tentare di sedarlo per poi portarlo nel bosco, ma dopo il primo tentativo andato a vuoto la strada è stata abbandonata. Liberarlo aprendo le porte del cortile? E chi si prendeva la responsabilità di liberare in centro un cinghiale spaventato? Alla fine, dopo sette ore di tira e molla, la decisione è stata quella di abbatterlo.
Servizio completo sulla Prealpina di sabato 3 giugno
© Riproduzione Riservata