IL CASO
Cinghiali, un vero flagello
Allarme agricoltori, produzione sempre più a rischio per la presenza di ungulati
Non bastavano le pazzie del meteo a mettere in ginocchio l’agricoltura varesina. Ora ci si mettono anche i cinghiali. Dai campi agli agriturismi, continua l’assedio degli animali. A lanciare l’allarme è la Coldiretti provinciale, che è impegnata con i suoi tecnici ad aggiornare la già numerosa conta dei danni. I campi devastati e i muretti a secco sgretolati, sono solo alcuni dei problemi causati dagli ungulati.
Negli ultimi 10 anni, stima la Coldiretti, il conto già salato dei danneggiamenti degli ungulati sul nostro territorio è cresciuto dell’85 per cento. «Senza contare tutti quegli episodi non segnalati dai nostri agricoltori, a causa di una burocrazia che oggi è troppo complessa e che non garantisce sicurezza nel risarcimento dei danni. Così, molti imprenditori agricoli della nostra provincia preferiscono non denunciare e provvedere da sé nel sobbarcarsi tali costi», aggiunge il presidente di Coldiretti Varese, Fernando Fiori.
Negli ultimi tredici anni - spiega l’associazione degli agricoltori - i danni causati dalla fauna selvatica, sia alle coltivazioni che alle auto, visti gli incidenti che questi animali provocano, hanno superato i 17 milioni di euro in Lombardia, con una media di 15 incidenti stradali al mese.
«La situazione, che si protrae così da anni — prosegue Fiori — ha assunto connotazioni più che critiche, diventando un pericolo sia per l’incolumità delle persone che per le imprese, sempre più esasperate dai continui attacchi. L’obiettivo è solo uno: lavorare e attuare strumenti sempre più efficaci per raggiungere la sostenibilità territoriale degli animali selvatici».
Una sostenibilità che al momento - continua Coldiretti - non sembra essere raggiunta. A testimonianza di ciò, il racconto di Massimo Grignani, proprietario 61enne di un agriturismo di Cugliate Fabiasco: «Quella degli ungulati è un’invasione. Li troviamo ovunque: dalle strade, ai campi, passando per i prati. E non di frequente capita di ritrovarseli sotto casa. Nello specifico, non più di due settimane fa, mio figlio se li è visti arrivare sotto il portico del nostro agriturismo, e poco tempo prima era capitato ad alcuni nostri clienti che, usciti dopo una cena dal nostro locale per rientrare a casa, si sono trovati di fronte un cinghiale. Fortunatamente, la conseguenza è stata solo un grosso spavento, ma se non si pone un freno al moltiplicarsi incontrollato di questi animali i rischi possono divenire ben maggiori».
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