LE INDAGINI
Cinque chilometri di sangue. E mistero
Omicidio Maldera: sopralluogo degli inquirenti tra Caravate e Gemonio. Poco oltre il luogo del ritrovamento di Lidia Macchi
Tempo di sopralluoghi sulle “scene del crimine” in provincia di Varese per Carmen Manfredda, il sostituto procuratore generale di Milano al quale negli ultimi anni sono state affidate le indagini di due “cold case” riemersi dal passato: l’efferato omicidio di Lidia Macchi; e la tragica fine di Marisa Maldera, la prima moglie di Giuseppe Piccolomo, morta arsa viva in uno “strano” incidente stradale a Caravate,il 20 febbraio di 13 anni fa. Settimana scorsa, la titolare del fascicolo Macchi è salita sulla collina del Sass Pinì, nell’area dove fu scoperto il cadavere della studentessa di Casbeno, il 7 gennaio del 1987.
Il pomeriggio di martedì 11 ottobre, invece, il sostituto pg Manfredda ha fatto tappa sulla strada provinciale che da Gemonio conduce a Caravate, proprio nel terreno in cui l’auto, una Volvo Polar, dell’ex imbianchino di Ispra - un ergastolo per il cosiddetto delitto delle mani mozzate a Cocquio Trevisago -, uscì di strada, per poi incendiarsi.
Un incendio dal quale l’uomo uscì indenne, al contrario della moglie.
Articolo sulla Prealpina di mercoledì 12 ottobre.
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