L’INDAGINE
«Clericò non si curava»
L’uomo accusato d’avere ucciso Marilena Rosa Re, aveva smesso di prendere psicofarmaci senza autorizzazione del medico
Marilena Rosa Re, la promoter di Castellanza, il cui corpo decapitato è stato rinvenuto lo 12 settembre nell’orto di Vito Clericò, 65 anni di Garbagnate Milanese, reo confesso, è stata colpita numerose volte al cranio, in particolare alla testa e al volto.
Questo è quanto emerso e confermato dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, dall’autopsia sui resti del la testa della vittima (ritrovati in un campo a Garbagnate lo scorso 25 settembre), eseguita la mattina di oggi, mercoledì 3 ottobre, all’Istituto di Medicina Legale di Milano.
La donna era scomparsa il 30 luglio scorso.
«A quanto mi risulta, dall’autopsia sul cranio della vittima risultano evidenti fratture facciali, ma non è ancora chiaro se provocate ante o post mortem, e non sembrerebbero visibili invece segni di oggetti utilizzati per colpire», afferma l’avvocato Franco Rovetto, difensore di Clericò.
«Attendiamo ovviamente l’esito del Dna - ha proseguito il legale - per essere certi che si tratti dei resti del cranio di Marilena Re, così come attendiamo l’esito dei test effettuati sugli altri resti trovati nell’orto di Clericò.” L’avvocato ha poi precisato l’esito conclusivo degli accertamenti svolti sulla salma della vittima è atteso per la metà di ottobre, da quanto emerso non vi sarebbero ferite inferte sul corpo, ed è quindi nel cranio che va ricercata la causa del suo decesso».
Quanto a Clericò, soffrirebbe da tempo di problemi psichiatrici.
A sostenerlo è il suo avvocato, Rovetto, il quale sta valutando l’ipotesi di sottoporlo a perizia psichiatrica.
Secondo quanto sostiene il legale, lo scorso aprile, senza consultarsi con il suo specialista, Clericò avrebbe infatti interrotto l’assunzione dei medicinali che gli erano stati prescritti.
Decisione che, continua il legale, «potrebbe avergli provocato black out e squilibri tali da reagire in maniera inconsulta se sotto pressione».
Stando all’avvocato, il sessantacinquenne «è in cura da diversi anni da vari specialisti, l’ultimo proprio di Garbagnate Milanese, ma avrebbe smesso di prendere gli psicofarmaci che gli erano stati prescritti di colpo», poi ha aggiunto «secondo i pareri chiesti ai nostri consulenti, la brusca interruzione dei farmaci potrebbe aver prodotto uno squilibrio psichico».
A seguito della richiesta di restituzione di denaro da parte di Marilena Re, che a Clericò e alla moglie aveva prestato del denaro «ha reagito con un gesto inconsulto, dovuto all’incapacità di gestire la pressione a causa dello scompenso psichici»
Servizio sulla Prealpina di giovedì 5 ottobre.
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