SERIE A
«Clima positivo, ottime basi per il domani»
Bulgheroni e il momento della OJM: Caja ha fatto un grandissimo lavoro. Coldebella? «Ha ammesso gli errori, ora però è giusto riconoscergli anche i meriti»
Parte dal passato per analizzare il presente Toto Bulgheroni. Il consigliere delegato all’area tecnica della Pallacanestro Varese riapre il capitolo dell’estate 2016 per spiegare la svolta legata all’era Caja: «Avevamo fatto qualche scommessa, come è normale per il nostro budget, puntando su un mix di giovani e giocatori come Maynor, Eyenga ed Anosike, che sulla carta possedevano una classe superiore ma con qualche riserva. Ci siamo iscritti alla Champions League sottovalutando la forza delle avversarie e la difficoltà delle trasferte da affrontare con una squadra non a posto: il risultato sono state sconfitte umilianti con l’allenatore che ha pagato le conseguenze, sia pure con una decisione dolorosa sul piano umano, perché ci siamo resi conto che faticava a trovare il bandolo della matassa».
Dunque Caja è stata la scelta giusta per rimettere l’OJM in carreggiata?
«Attilio ha preso una squadra in pezzi e l’ha trasformata in un gruppo che funziona alla perfezione. Devo riconoscergli di aver saputo far rendere il materiale a sua disposizione senza alcun cambiamento; il suo lavoro ha portato coesione e unità di intenti, dando uno spirito molto forte grazie alla sua capacità di trattare tutti allo stesso modo».
Visti i risultati positivi dell’ultimo mese e mezzo, c’è possibilità di riuscire a trattenere qualcuno dei protagonisti attuali?
«L’auspicio è che tutto il lavoro svolto possa avere continuità, ma non dobbiamo accelerare troppo le cose né creare utopie: qualsiasi decisione sarà in funzione del budget disponibile, però è chiaro che laddove abbiamo riscontrato delle positività cercheremo di proseguire i rapporti. A partire dal coach: molto presto parleremo con Attilio, cercando di trovarci d’accordo tra le sue richieste e le nostre prospettive».
Quanto conta il feeling ritrovato con l’ambiente per aiutare la società nella caccia alle risorse per la stagione 2017-18?
«Continuiamo a lavorare con lo spirito dell’ultimo mese e mezzo, alimentando il clima positivo: l’entusiasmo del pubblico rende tutti più sereni e aiuta la società a mettere le basi sulle quali cercheremo di lavorare l’anno prossimo. Peccato per l’assenza di Maynor a Reggio Emilia: c’è stato un mix di sfortuna e leggerezza da parte dei ragazzi, giustamente abbiamo deciso di non rischiarlo, adesso è recuperato e pronto per sabato in una partita nella quale vogliamo confermare i progressi dell’ultimo mese e mezzo».
In attesa di certezze relative al budget, quale filosofia di costruzione della Varese futura le piacerebbe?
«A tutti piacerebbe costruire una squadra con più italiani, ma questo può cozzare con le strategie di mercato perché spesso costano più degli stranieri. Sarà compito di Claudio Coldebella, che ha affrontato con serietà le critiche ma ora è doveroso riconoscergli anche i meriti: sarà un valore aggiunto importante, a maggior ragione mettendo a frutto nell’ottimizzare il funzionamento della struttura quel che ha colto in questa stagione di ambientamento».
© Riproduzione Riservata