LA CROCIERA
Come Cristoforo Colombo
Seconda tappa del viaggio sulla Costa Favolosa: Barcellona
Diario di bordo - Terzo giorno
Siamo arrivati dopo una notte tranquilla di navigazione al porto di Barcellona: intravvediamo la città avvolta da una lieve foschia. La Spagna non ci accoglie col sole tipico di questa terra ma arte, cultura e popolo ci daranno modo di colorare e riscaldare questa giornata autunnale.
Si vede la spiaggia della città barceloneta per gli abitanti chiamata Cernobil perché ricavata da un polo industriale e ora "playa" della citta.
Lasciamo la Costa Favolosa e a bordo di supermoderni bus, raggiungiamo la piazza dove troneggia una colonna all'apice della quale a indicare Terra... Terra! c'è il navigatore genovese Cristobal Colon (Cristoforo Colombo). Da qui ha inizio la rambla, via pedonale, ai lati della quale due file di platani ombreggiano lo "struscio" degli abitanti della città e dei turisti. Oltre gli alberi, due corsie per la marcia dei veicoli e a chiudere il panorama, palazzi di varie epoche, tra i quali spiccano quelli in stile Liberty.
Percorriamo la via e raggiungiamo Plaza de Catalunya, immensa, con fontane, aiuole fiorite, piante che danno refrigerio alle persone, sedute sulle panchine, impegnate nel chiacchiericcio. Al centro, per terra, di colore rosso bianco e grigio, spicca una enorme rosa dei venti.
Ci dirigiamo verso il quartiere gotico: ci ammalia la Cattedrale con il suo campanile ottagonale, due torri anteriori e una bellissima cupola che si innalza maestosa verso il Cielo. L'interno colpisce per la sua splendida austerità: le sue colonne scannellate e le sue volte a crociera con superbe chiavi policrome, la chiave di volta della navata centrale dedicata alla Madonna della Misericordia. Sotto l'altare maggiore la cripta, dedicata a Santa Eulalia patrona della città.
Usciamo dalla chiesa e in piazza una banda intona le note di una musica cara ai Catalani: alcuni anziani signori, ci prendono e ci rendono partecipi della loro danza tipica, la Sardara. Tutti in cerchio, per mano, danziamo con loro. Ne ero certo, ancora una volta il popolo spagnolo ci riscalda il cuore, offrendoci un gesto di cordialità ed amicizia. Purtroppo il tempo è tiranno: salutiamo e scappiamo passando per il chiostro delle candele votive, posto a destra della Cattedrale e da li passiamo sotto il ponte gotico di via Bisbe. Vediamo il Palazzo del Comune e, di fronte, il palazzo della Generalitat.
Visitiamo la bella chiesa di Santa Maria del Mar, Plaza real.... insomma ci vorrebbe una settimana solo per il quartiere gotico.
Ora ci addentriamo nel meraviglioso mondo di Gaudi: ci vorrebbe un libro per descrivere le bellezze ideate da questo architetto a cominciare dalla basilica della Sagrada Familia, una basilica a cinque navate, con motivi naturisti, le spighe che coronano i pinnacoli, gargouille a forma di anfibi e rettili, all'interno un bosco di colonne arborescenti, e fuori le quattro torri che svettano nel cielo con i loro stupendi pinnacoli. E ancora la Perdera, come per la Sagrada, arricchita di elementi naturistici, sul tetto i camini sembrano guerrieri mascherati messi a guardia; Casa Batllo, a primo acchito ci appare come un giardino fiorito in primavera, tanta è la veridicità che sembra di sentirne anche il profumo, e Park Guell con la sua famosa Salamandra sulla scalinata, la panchina serpeggiante multicolore della piazza, il "Calvario" nella parte alta del parco...
Insomma un tuffo di bellezza e di fantasia che in una città poliedrica come Barcellona si possano miscelare vari tipi di architettura, costruzioni di anni diversi, monumenti antichi e moderni, senza infastidire l'occhio.
Saliamo al Tibidabo, il punto più alto di Barcellona da quassù si vede tutta la città nella sua vastità e splendore architettonico, si nota la diagonal viale che divide in due la città in modo diagonale appunto.
Ci siamo affaticati e il tempo e trascorso veloce ma non possiamo non concederci qualche minuto di relax per tapear, che vorrà mai dire? Potrei dirvi visitate Barcellona e lo apprenderete ma sono... buono: le tapas non sono un tipo particolare di cibo ma una maniera di gustarlo, meglio definito come la tradizione di assaggiare piccole porzioni di cibo differente da mangiare con le mani. Se vi capita, provate e non ve ne pentirete.
Dopo un buon bicchiere di sangria c'è sempre posto per un "postre" (dolce) accompagnato da un cortado caffè con un po' di latte.
Il nostro pomeriggio finisce qui: il sole de ves en cuando (di tanto in tanto) ha fatto capolino, e noi salutando con la mano, guardiamo la statua posta sulla colonna, di Cristoforo Colombo, che secoli fa pensando di fare il giro del mondo scopri le Americhe. Ecco anche noi moderni viaggiatori a bordo di una moderna e confortevole "caravella" partiamo alla volta di Malta incantevole isola posta al centro del mediterraneo: la Costa Favolosa salpa, saluta Barcellona con tre fischi dal camino, e come per incanto il sole si sveglia e ci regala uno splendido tramonto.
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