Confindustria, giovani rottamano i padri
Confindustria, giovani rottamano i padri: è il nostro tempo
"Per rendere loro merito avere stesso coraggio e ambizione"
Capri, 21 ott. (askanews) - Verso i padri che hanno fondato le aziende e che con la loro fatica hanno fatto crescere l'Italia contribuendo in maniera determinante al "miracolo economico" si deve "rispetto" e "gratitudine". Il modo migliore per "rendere loro merito è avere lo stesso coraggio e la stessa ambizione. Questo vuol dire che è arrivato il nostro tempo? Sì, sicuramente". Nelle aziende familiari ("Oggi in Italia il 65% delle imprese che fattura più di 20 milioni di euro è costituito da imprese familiari") è giunta l'ora del passaggio di testimone. A dare il via a una sorta di rottamazione imprenditoriale è il presidente dei giovani di Confindustria, Marco Gay.
Dal palco del meeting di Capri, Gay ha detto che "un quinto delle imprese familiari prevede un passaggio generazionale nei prossimi 5 anni. E' una grande sfida per tutti noi perché se poche aziende sopravvivono al proprio fondatore vuol dire che fino a oggi questa sfida non l'abbiamo giocata al meglio".
Del 65% di imprese che fattura più di 20 milioni "una su quattro ha un leader con più di 70 anni - ha aggiunto il presidente dei giovani di Confindustria - e le aziende guidate da ultrasettantenni mostrano performance reddituali inferiori rispetto alle altre. L'Italia che dice no è anche quella inesperta, quella che rinuncia a prendere le redini del comando quando ce n'è bisogno".
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