COLPO ALL’OLMINA
«Controlliamo i caloriferi». Svuotano la cassaforte
Per fuggire minacciano una donna con un coltello
Era riuscita a bloccarli all’interno del cancello, dopo che aveva sentito le urla dell’anziana vicina di casa. Ma quando si è vista puntare un coltello alla gola non ha potuto fare altro che aprire e lasciarli scappare. È accaduto ieri verso mezzogiorno in una palazzina di via Leone da Perego. Due uomini sulla quarantina, sicuramente italiani, si sono introdotti nell’abitazione di un’anziana con la scusa di dover controllare le valvole dei termosifoni. Una volta entrati in casa, uno di loro che indossava una divisa e che, mentre il complice teneva impegnata l’anziana, si era introdotto nella camera da letto impossessandosi della foto del marito e di un portagioie che la donna teneva sul comodino, ha esibito i due oggetti spacciandoli come la refurtiva recuperata da due giovani ladri appena arrestati. «Non riuscivo a capire come quell’uomo potesse avere quei due oggetti che fino a poco prima erano nella mia camera», racconta l’anziana signora. E mentre nella testa della donna la confusione cresceva, insieme al sospetto, il finto tecnico delle valvole è tornato alla carica, riuscendo (sempre con il pretesto di controllare i termosifoni) a farsi consegnare le chiavi di casa che la vicina aveva lasciato in custodia all’anziana signora, prima di partire per il campeggio. «Ho chiesto di potermi recare anch’io insieme a lui nell’appartamento della mia vicina, ma il finto poliziotto, adducendo vari pretesti, mi ha impedito di uscire dalla porta di casa mia», spiega la donna che, presa dall’ansia, ha tentato invano di chiamare il fratello: invano, certo, perché nel frattempo i due le avevano staccato la spina del telefono per impedirle di chiedere aiuto.
Solo dopo alcuni minuti, dietro le forti insistenze della donna, il finto poliziotto l’ha lasciata uscire ed è a quel punto che l’anziana ha compreso di essere stata raggirata. «Quando ho visto che i due scappavano giù per le scale, reggendo in mano una federa con dentro la refurtiva, ho cominciato ad urlare e a chiedere aiuto. Mi ha sentito la signora del pian terreno, che è riuscita a immobilizzarli». «Sì, mi è venuto istintivo reagire», racconta la donna che tuttavia, come si diceva, ha dovuto desistere, vedendosi puntare un coltello alla gola. È riuscita però a vedere l’auto sulla quale si sono allontanati (una Mercedes classe A di colore argento) e anche ad annotare il numero di targa della macchina, che è risultata però rubata, oltre a fornire l’identikit del complice che era alla guida. I tre si sono allontanati a gran velocità lungo via Resegone, facendo perdere le proprie tracce. Sull’episodio stanno indagando gli uomini del commissariato di via Gilardelli. Nell’appartamento della vicina di casa che era in ferie, tutto è rimasto perfettamente in ordine: il finto tecnico è andato, infatti, a colpo sicuro, puntando dritto alla cassaforte che era in camera da letto e che ha aperto, con l’aiuto di un flessibile, portandosi via tutti i gioielli di famiglia.
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