IL CASO
Conventino, ora si rischia il crollo
Picco Bellazzi ironico: in via Matteotti l'amministrazione ha realizzato "Il cielo in una stanza". Ma intanto dopo il maltempo la situazione è peggiorata ulteriormente
"Noto con piacere che l’amministrazione ha deciso di ispirarsi a Gino Paoli. Perché al Conventino di via Matteotti, con gli ultimi crolli legati al maltempo, è stato realizzato il cielo in una stanza". Prova a buttarla in battuta Walter Picco Bellazzi, capogruppo del Partito Democratico, protagonista di decine di appelli e battaglie per cercare di difendere l’edificio secentesco dal degrado. Ed ovviamente la vicenda dei giorni scorsi, nella quale il Comune ha spedito la richiesta di finanziamento in Regione (per chiedere 4 milioni e farci una scuola) talmente a ridosso della scadenza da finire nelle maglie dell’elaboratore elettronico (che infatti ha registrato il plico bustocco 24 minuti oltre il tempo utile, eliminandolo dalla lista dei papabili di un contributo), gli offre un facile assist: "Inviare in maniera telematica una documentazione che suppongo poderosa a ridosso della scadenza - spiega - significa non avere contezza di come funzionano le cose. Io, se devo spedire la pratica di un processo, mi muovo per tempo, non aspetto che manchi un solo secondo alla fine, col rischio di disguidi. Il nostro Comune, invece, si è distinto per una gestione dilettantesca della faccenda". Ma, tolte le diatribe politiche, resta l’amarezza nel vedere lo stabile che cade a pezzi: "Di questo passo non troveremo più nulla in piedi. Se è questo che si vuole, almeno lo si dica". Picco Bellazzi finisce con una stoccata: "Comunque non mi preoccupo per la cancellazione del progetto scolastico da quelli potenzialmente finanziabili, perché già in un consiglio comunale di qualche tempo fa l’assessore aveva rassicurato sul fatto che i soldi per fare museo e negozi storici c’erano". Ma le accuse vengono subito rispedite al mittente, visto che la responsabile dei Lavori pubblici Paola Reguzzoni sul caso Conventino è perentoria: "La situazione di quell’edificio è datata e la conosciamo tutti, quindi è inutile continuare a ripetere le stesse cose. La verità è che per i finanziamenti abbiamo fatto reclamo visto che avevamo spedito la documentazione in tempo, ma altresì stiamo lavorando ad altre ipotesi, sperando che qualcosa di positivo possa maturare presto". In ogni caso di fare nuovi rattoppi proprio non ci pensa: "Siamo già intervenuti un anno fa - dice l’esponente leghista - e ovviamente monitoriamo la situazione sul fronte della sicurezza. Tuttavia, visto lo stato dell’arte, riterrei uno spreco continuare a investire decine di migliaia di euro ogni volta che cade una tegola. Fino a quando non definiamo un percorso complessivo di recupero non vale la pena spendere per proteggere quello che non esiste più".
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