IL PERSONAGGIO
Corona da Exodus: notte insonne
Il fotografo dei vip dal carcere a Exodus per i lavori socialmente utili: l'attendono imbianatura e giardinaggio
Hanno raccontato: «Era proprio stanco, ma era strafelice e noi siamo contentissimi per lui». Insomma il paese – suo malgrado - torna prepotentemente in una nuova ribalta mediatica.
TROUPE NAZIONALI
La mattina di venerdì 19 giugno in via Silvio Pellico si vedevano più telecamere che cittadini. Troupe di televisioni nazionali con tanto di inviati di Mediaset e La 7, giornalisti e fotoreporter di Repubblica.it e Novella 2000.
Tutti ad aspettare quello che era obiettivamente impossibile. Corona che si affacci dal balcone, saluti i fan in una scena da immortalare e da conservare negli annali dell’Io c’ero. Niente di tutto questo. Dall’interno della struttura di don Mazzi nessuna parola. Filtrava solo che era tranquillo. Che sarà una persona come un’altra senza privilegi. In questi giorni si studierà il percorso di lavoro socialmente utile e di recupero che potrebbe prevedere un impiego nelle attività di imbiancatura e di giardinaggio. Era girata anche voce di un contatto tra Fabrizio e la mamma. Che potrebbe passare a trovarlo nei prossimi giorni. E tra la gente - giovedì sera intorno alle 21.30 - qualcuno racconta di averlo visto di schiena fumare pure una sigaretta.
GIOVANI FAN
In paese sembrava essere una giornata come le altre. I bambini giocavano all’oratorio, in piazza Sant’Ambrogio al bar centrale tutti a leggere La Prealpina sull’arrivo di un vip e in via Silvio Pellico - epicentro di una nuova alba di improvvisa notorietà - la gente passava per andare a fare la spesa guardando in direzione di quella struttura di Exodus. C’erano anche alcune giovani fan e qualche giovane tifoso di Corona.
Lo hanno chiamato più volte Fabrizio. Prima isolatamente, poi con un coro da stadio. Hanno chiesto agli addetti della struttura di chiamarlo per salutarli ed immortalarlo dal balcone. Niente, sempre niente. Tre persone a bordo di una macchina sono rimaste ad attenderlo per un paio d’ore. Perdendo mezza mattinata di lavoro. Di passaggio una signora informata della sua presenza si è poi lasciata andare: «Io lo ospiterei a casa mia».
LUCI DELLA RIBALTA
Dice il sindaco Danilo Rivolta: «Sul nostro paese ritorna forte l’eco mediatico e la pubblicità non fa mai male». Dal primo cittadino nessun logico commento sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il paparazzo più famoso del Bel Paese. Aggiunge: «Siamo parte di un evento di contorno ma di rilevanza nazionale».
A suffragare questo anche alcune telefonate al primo cittadino di amministratori locali del Sud Italia - di comunità molto forti e radicate da queste parti - che hanno chiesto informazioni sulla vicenda. Di certo non si può fare molto. Ma agli occhi del Comune - in una ipotetica collaborazione con la Fondazione Exodus - si potrebbe pensare di organizzare qualcosa al fine di far capire ai giovani gli errori di chi ha commesso eccessi e ora cerca la redenzione. Intanto sui social ci si divide tra i pro ed i contro alla presenza di Corona. È l’Italia, bellezza.
© Riproduzione Riservata