PRIMO MAGGIO
Cortei, turisti e... polemiche
Da Varese a Milano in migliaia alle celebrazioni della giornata del lavoro. Maroni: «Crisi? Unica strada abbassare la pressione fiscale, ma non dipende da noi»
Primo maggio di festa ma, tradizionalmente, anche di manifestazioni. Centinaia in tutta Italia i cortei organizzati dai sindacati: a Varese la giornata è iniziata alle 9.15 con il ritrovo in piazza Repubblica. Il corteo, composto da qualche centinaio di persone, ha attraversato le vie del centro e si è concluso in piazza del Podestà, dove si sono svolti come previsto gli interventi dei delegati sindacali. Tra loro anche quelli di una dipendente della clinica La Quiete e di un rappresentante dei metalmeccanici. Il comizio finale è stato affidato alle parole di Domenico Proietti, segretario nazionale della Uil. A fare da colonna sonora alla festa le note di Renato Franchi e dell’orchestrina del suonatore Jones.
Numerose le manifestazioni organizzate a Milano, dal tradizionale corteo di Cgil, Cisl e Uil che ha percorso il centro con migliaia di persone e bandiere sventolanti, al contro-corteo dell’Unione Sindacati di Base partito da via Padova.
Giornata di premiazioni a tema lavoro, per le istituzioni lombarde. In Conservatorio, consegna delle Stelle al Merito del Lavoro con il presidente della Regione Roberto Maroni, il prefetto Luciana Lamorgese e altre autorità. «In Lombardia abbiamo avviato tante iniziative importanti a sostegno del lavoro, ma ci dovrebbe essere una pressione fiscale più bassa che non dipende da noi», ha detto Maroni al suo arrivo.
Sullo scenario dell’occupazione, poi, il governatore non ha nascosto che «ci sono anche diverse situazioni che preoccupano, come quello della K-Flex (di Roncello, Monza), su cui bisogna intervenire ed è il governo a doverlo fare. La minore pressione fiscale sarebbe un incentivo per le aziende a rimanere sul territorio e non delocalizzare. Anche questo è uno degli obiettivi che vogliamo raggiungere attraverso il Referendum sull’Autonomia del 22 ottobre».
Moltissimi anche i turisti che hanno approfittato del primo maggio per visitare Milano. Lo dimostrano il “traffico” di persone all’interno della galleria Vittorio Emanuele e, soprattutto, la lunga coda per entrare nel Duomo. Una coda ordinata ma lunga tanto da arrivare alle palme che si trovano dal lato opposto della piazza.
Secondo l’assessore al Lavoro e al Commercio Cristina Tajani, che ha partecipato alla manifestazione dei sindacati confederali terminata in piazza Scala, «sicuramente in zone turistiche servizi di ristorazione e pubblici servizi è giusto che stiano aperti mentre altri, come la grande distribuzione, che possono restare aperti per il decreto Monti, forse non è così necessario che non chiudano».
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