VARESE
Cortisonici 14 arriva con i supereroi
Torna accompagnato dai supereroi il Festival internazionale dei cortometraggi, Cortisonici, in programma dal 28 marzo al primo aprile in più luoghi di Varese. È ai supereroi che sono dedicate le prime due giornate di rassegna, che quest’anno giunge alla 14° edizione e ha un ospite d’eccezione, Leo Ortolani, che di fumetti e supereroi s’intende abbastanza...
Il Festival prevede: 24 corti in gara provenienti un po’ da tutto il mondo (anche dalla Malesia), le nottate Inferno, il coinvolgimento del Marano Ragazzi Spot Festival e una giuria «vipposa» composta dalla storica dell’arte Anna Bernardini, dal critico cinematografico e selezionatore della Mostra del cinema di Venezia Bruno Fornara, dal paroliere Fabio Ilacqua, autore di «Occidentali’s karma», il brano vincitore di Sanremo 2017, e dal registra e autore Christian Letruria. Di ciò abbiamo parlato con Matteo Angaroni, il nuovo presidente dell’associazione Cortisonici.
Angaroni, avete abbandonato le pin up per i supereroi?
«Si dice che un supereroe compaia quando il mondo ne ha bisogno. Forse Varese aveva bisogno di un suo supereroe. Semplicemente, ci piaceva l’idea di cominciare con una risata, perché Cortisonici è prima di tutto una festa».
Superhero Night 1: sveliamo qualcosa di più.
«La prima delle Superhero Night, quella del 28 marzo al teatro Santuccio, è anche la serata di apertura del Festival. Ci sarà Leo Ortolani e proietteremo Superbob, un film inglese che butta sui supereroi uno sguardo davvero dissacrante e pieno di umorismo. È una prima italiana, non ci sembra vero che nessuno abbia mai pensato di distribuirlo e così siamo molto contenti di farlo noi».
Perché fra tanti autori avete scelto proprio Leo Ortolani?
«Perché leggendolo ci sembrava di vedere una vicinanza, un modo di guardare le cose pieno di passione e di ironia, di voglia di non prendersi troppo sul serio. È un po’ il nostro modo di pensare il Festival. Nell’introduzione alle Superhero Nights abbiamo scritto che i supereroi non è che siano proprio gente che a frequentarla ti fai delle gran risate. Insomma, il senso dell’umorismo sta da un’altra parte. E invece Ortolani no. Di umorismo è pieno. Però viene da uno che quel mondo lì, fatto di gente in calzamaglia, lo conosce bene e gli piace».
A Ortolani è ispirata anche CineMah…
«È un pezzo del titolo del suo ultimo volume, CineMah presenta: il buio in sala, una raccolta di recensioni a fumetti di film mainstream. Ci sono piaciute così tanto che abbiamo pensato di farne una piccola mostra sparsa in sei luoghi della città».
La seconda serata dedicata ai fumetti s’intitola «La battaglia del secolo» e ospita Antonio Serra e Adriano Barone.
«Ci sono due grandi blocchi nel mondo dei supereroi: il blocco Marvel e quello Dc, le due principali case editrici di quel tipo di fumetto. È una cosa tipo Bartali - Coppi, una cosa da tifosi: chi sta con uno non sta con l’altro e puoi andare avanti ore a discutere. La battaglia del secolo è una sfida fatta a colpi di citazioni e riferimenti, un duello tra due super appassionati: Antonio Serra, sceneggiatore, e Adriano Barone, fumettista».
Anche Cortisonici ha il suo supereroe impersonato da Omar Stellacci…
«Non siamo davvero sicuri che Capitan Cortisonici sia Omar Stellaci. Si dice che... Nel video di Valerio Vestoso lo vediamo combattere con il malvagio Lord Brembury, uno che ci vuole togliere la fantasia. Vestoso è un giovane regista campano di talento; ha partecipato a Cortisonici l’anno scorso con Tacco 12».
Anche in qualcuno dei 24 corti in concorso ci sono supereroi?
«No, i corti in concorso si muovono in molte altre direzioni diverse. Quest’anno abbiamo ricevuto 1107 cortometraggi, il numero più alto di lavori mai arrivato. Alla fine ne abbiamo selezionati 24, facendo un lavoro molto lungo e faticoso, ma anche divertente. Quando sono così tanti a partecipare devi riuscire a tenere botta e se ce l’abbiamo fatta il merito è soprattutto di Marta Uslenghi, che ha coordinato tutti noi alla perfezione».
Che cosa è Marano Ragazzi Spot Festival?
«Quello di Marano è un festival di pubblicità sociale fatto tutto da ragazzi in età scolare. È una cosa che fanno da 19 anni ed è sempre fresca e piena di quella vitalità un po’ sghemba e incontrollata che hanno i ragazzi a quell’età. Gli abbiamo chiesto di venire a raccontarci quello che fanno e come lo fanno. È stato Michele Orlandi a portare la proposta di coinvolgerli nell’edizione 2017. Michele è la persona che in questi anni ha portato avanti CortiRaga, la sezione del festival che nelle scorse edizioni era dedicata ai cortometraggi realizzati nelle scuole».
Ma in pratica cosa prevede l’appuntamento del 31 marzo in sala Montanari?
«L’idea è quella di mettersi lì e ascoltare qualcuno che fa bene qualcosa di bello e fargli domande e provare a capire delle cose e lasciarsi stupire da altre. Nella speranza di portare via qualcosa che possa tornarci utile una volta o l’altra. Tra l’altro il coinvolgimento del Marano Spot Festival rientra in un progetto più ampio, che prenderà più spazio nel 2018 e che proverà a mettere insieme questi due mondi: quello del cinema e quello della difesa e promozione della legalità».
Loro non sono gli unici ragazzi coinvolti, ci sono anche gli studenti del Liceo classico cittadino…
«Sì. La classe II C del Liceo classico sta seguendo un progetto di alternanza scuola - lavoro con il Festival che li vede coinvolti in tre attività principali. La prima è stata preparatoria al Festival, la seconda è di effettiva collaborazione durante Cortisonici. Infine, i ragazzi ricopriranno il ruolo di giurati, quindi spetta a loro il compito di decretare il cortometraggio vincitore della giuria giovani».
Chissà come si divertono!
«Mi sembra una cosa bella, con dentro forse anche un certo tipo di coerenza, visto che a coordinare questa parte è Tatiana Tascione, Tati, che è arrivata a Cortisonici via Informa Giovani e si è presa subito degli spazi che ha portato avanti con autonomia».
L’edizione è la numero 14 e siete già supereroi - in senso buono - ad esserci arrivati...
«C’è un punto nel tragitto che porta dal Filmstudio ‘90, la nostra sede e il luogo da cui siamo partiti, al cinema Nuovo, che per me è un molto particolare. Perché quando arrivi lì la strada curva un poco e si riesce a vedere l’ingresso del cinema. Tutti gli anni faccio quella strada la prima delle serate in concorso e mentre cammino penso: ci sarà qualcuno? Verranno anche quest’anno? Non so cosa pensino gli altri Cortisonici con cui cammino, però secondo me pensiamo tutti la stessa cosa… Poi arriviamo al cinema e la strada è piena di gente. Mi rendo conto che detta così sembra una cosa che siamo bravi solo noi. Ovviamente non è così, ci mancherebbe. Noi facciamo Cortisonici perché ci piace farlo. Però, quel momento lì, per me è uno dei più belli del Festival. E allora poi come fai? Ti fermi?».
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