L’INTERVISTA
«Così ho portato Topolino a Gallarate»
Lo sceneggiatore e fumettista Riccardo Secchi: «Amo questa città grazie a Carù dischi»
A portare Topolino a Gallarate, e viceversa, ci ha pensato Carù Dischi.
«Sono di Milano ma per la musica venivo a Gallarate». Lo racconta direttamente Riccardo Secchi, lo sceneggiatore della storia “Agente Speciale Ciccio in Natale ad alto rischio”, comparsa all’interno dell’edizione 3187 della rivista a fumetti Topolino, dove, a pagina 67, la città varesotta fa capolino sullo sfondo, nella lavagna degli elfi di Babbo Natale che stanno tracciando il miglior percorso possibile per poter compiere la consegna dei doni nel modo più efficiente.
«Volevo creare una gag divertente», spiega Secchi.
«Lo scenario di Paperopoli e Topolinia è molto statunitense. Le loro città sono situate, nell’Universo Disney, a Calisota, una fusione tra California e Minnesota. Per questo mi piace inserire ogni tanto dei nomi vicini alla nostra realtà».
Tutto questo è possibile anche grazie alla piena libertà di creazione lasciata dalla rivista agli artisti.
«Dalla redazione non abbiamo particolari input. A meno che non ci siano progetti particolari da seguire. Quando ci sono queste situazioni si fanno storie su misura. Ma non è stato questo il caso».
L’effetto che ha scatenato è però del tutto inaspettato. «È la prima volta che mi capita. Sono davvero contento che i gallaratesi abbiano apprezzato».
Una presenza, quella della città sulle rive dell’Arno, che è tutt’altro che casuale, e parte da lontano.
«Carù dischi è un’istituzione culturale», racconta.
«Non ero l’unico, eravamo un gruppetto di due o tre disperati. Avevamo una grande passione e ci alternavamo gli acquisti. Appena avevamo qualche risparmio, da Milano andavamo a Gallarate perché nessun negozio era altrettanto completo».
Nel cuore dell’autore milanese la città dei Due Galli ha un posto ben preciso.
«Ero adolescente, gli anni in cui si scoprono le cose, nel mio caso la musica. Un appuntamento mensile, magari anche due volte al mese».
Da quel momento, ogni occasione è buona per inserire la località varesotta nelle sue storie.
«Adesso su due piedi non ricordo in che occasione, ma ogni tanto mi capita di inserire il nome di Gallarate, insieme a quello di Sesto San Giovanni. Ma se ci penso non so perché metto anche il nome di Sesto, non c’è nulla che mi leghi sentimentalmente a quel posto. Per Gallarate invece sì».
Crescendo è poi arrivata un’altra grande passione, quella per i fumetti. Ma non si è trattato di una vera e propria scelta tra i due rami. A dire il vero Secchi si è sdoppiato.
«Musica e fumetti sono due interessi che sono sempre stati e sono ancora più vivi che mai. Chiaramente la scrittura ha priorità ma non ho mai smesso di interessarmi e di suonare. Ho anche una piccola attività musicale, col nome di Riccardo III».
In questo intreccio di passioni ecco che Gallarate compare accanto a Mosca, New York, Parigi e Sidney. E alla fine non è escluso che il milanese possa tornare in piazza Garibaldi.
«Mi è venuta voglia di andare a vedere se ci sia qualche disco che mi interessa». Magari potrà essere l’occasione per organizzare un concerto, con o senza Topolino.
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