Alitalia
Crac Alitalia, Cimoli e altri dovran pagare oltre 355 milioni
Solo ex presidente e ad ne deve risarcire 160
Roma, 28 set. (askanews) - Il crac Alitalia non ha confini finanziari precisi. In sede di requisitoria i pubblici ministeri Stefano Pesci e Maria Francesca Loy, così come l'aggiunto Nello Rossi, hanno insistito sul fatto che la "dissipazione" operata nei conti della compagnia aerea, nel periodo 2001-2007, era un qualcosa i cui effetti non potevano esser quantificati in modo netto. I giudici della VI sezione del tribunale di Roma, nel riconoscere la penale responsabilità di alcuni ex amministratori, hanno definito in parte questo 'buco'.
Per Giancarlo Cimoli e gli altri imputati sono stati decisi i risarcimenti per oltre 355 milioni di euro. E la parte maggioritaria di questa cifra, 160 milioni, dovrà ridarla proprio Cimoli. E' una impostazione frutto del reato di bancarotta e dei soldi da ridare alle parti civili Alitalia Linee Aeree Italiana spa, Alitalia Servizi spa, Alitalia Airport spa, Alitalia Express spa e Volare spa. A seconda delle proprie responsabilità Cimoli, Francesco Mengozzi, Gabriele Spazzadeschi e Pierluigi Ceschia dovranno poi risarcire un migliaio di danneggiati, tra azionisti e risparmiatori, per importi che vanno dai 1500 ai 73mila euro.
Ai quattro ex manager sono state concesse le attenuanti generiche, ma è stata disposta l'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale per la durata della pena. Cimoli, che dovrà pagare una multa di 240mila euro, e' stato anche interdetto per un anno dalla possibilita' di assumere cariche direttive presso le imprese. Il tribunale, che ha ordinato poi la pubblicazione di un estratto della sentenza sul Sole 24 ore ed il Corriere della sera.
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