IL CASO
Crolla la tomba di Toeplitz
Il tetto sta cedendo, zona transennata: Sant’Ambrogio si mobilita e chiede l’intervento del Comune
Coppie a passeggio, famiglie con bambini che affollano l’area giochi, studenti seduti all’ombra a studiare e a chiacchierare.
Con l’arrivo della primavera il parco di Villa Toeplitz, a Sant’Ambrogio Olona, si anima nelle ormai tiepide giornate di sole.
L’edificio, ottimo esempio di stile eclettico, con i suoi giardini, è apprezzato da turisti e residenti, ma pochi sanno che nel vicino cimitero di Sant’Ambrogio, facilmente raggiungibile percorrendo il ponte che sovrasta via dei Mulini Grassi per accedere al parcheggio, riposa il proprietario che diede il nome alla Villa, il banchiere polacco Giuseppe Toeplitz, accanto a sua moglie Edwige Mrozowska e ai genitori di quest’ultima.
Le sepolture sorgono all’ombra di un’elegante cappella, voluta dallo stesso Toeplitz, morto nel 1938, sulla cui parete di fondo campeggia un dipinto, al cui centro è riprodotto un alto prelato sulla cui identità non vi è un’opinione concorde.
C’è infatti chi vi riconoscerebbe l’allora cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano dal 1929 al 1954 e molto legato ai luoghi varesini, per via della croce pettorale tipica del ministero cardinalizio, ma l’aureola posta sul suo capo avvalorerebbe la versione riportata da fonti accreditate dal Consolato generale della Repubblica di Polonia in Milano, che attribuiscono la cappella all’artista polacco Jan Rosen, che nel dipinto avrebbe raffigurato sant’Oddone, abate di Cluny.
La cappella, tuttora privata ma di cui non sono noti gli eventuali eredi, rappresenta una testimonianza storico-artistica importante per il nostro territorio ed è per questo che i residenti nel rione lanciano un appello al Comune di Varese. Palazzo Estense è invitato a provvedere al recupero della cappella, attualmente transennata per il rischio di crollo del soffitto, già pesantemente danneggiato, e al restauro del dipinto.
L’auspicio è che possa intervenire come sponsor privato a sostegno dell’intervento l’istituto Intesa Sanpaolo, “erede” della Banca Commerciale Italiana che acquisì grande prestigio proprio sotto la guida di Giuseppe Toeplitz, cofondatore e amministratore delegato dal 1917 al 1933.
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