IL PERSONAGGIO
Da Varese alla Febbre del sabato sera
Camilla Lucchini, ballerina, sarà sul palco della sua città nel celebre musical: «Che emozione»
Comincia proprio da Varese la tournée nazionale de “La Febbre del Sabato Sera - Saturday Night Fever- Live Music”, musical di successo che sta proseguendo le repliche al Teatro Nuovo di Milano. Si tratta di una produzione tutta italiana nata per festeggiare i 40 anni dall’uscita del mitico film con John Travolta. L’appuntamento è doppio: martedì 31 gennaio e mercoledì primo febbraio alle 21 al Teatro di Varese OpenjobMetis (piazza della Repubblica) per rivivere le atmosfere della disco music degli anni Settanta.
Nel cast c’è anche una ballerina varesina, Camilla Lucchini, che per la prima volta si esibisce in città e che ci ha raccontato quest’esperienza.
Come sei entrata nel cast?
«A giugno ho dovuto superare due fasi di audizione. Il primo provino consisteva nell’esibirsi sul palco da sola di fronte a tutto il team creativo. È stato richiesto di preparare una coreografia stile anni ‘70, un monologo brillante, uno drammatico ed una canzone in inglese. Vorrei ringraziare pubblicamente il produttore Lorenzo Vitali, il regista Claudio Insegno e il coreografo Valeriano Longoni per avermi dato la possibilità di vivere questa grande esperienza lavorativa».
Che ruolo hai?
«Faccio parte dell’ensemble del musical: sono appunto una ballerina. Eseguo tutte le coreografie del corpo di ballo, canto le parti corali delle canzoni e ricopro qualche piccolo ruolo durante diversi momenti dello spettacolo».
Che legame hai con Varese?
«Sono nata e cresciuta a Varese. Ho iniziato a studiare danza nelle principali scuole della città, ho frequentato il liceo classico Cairoli e con l’inizio dell’università mi sono trasferita a Milano. Torno spesso a casa nei momenti liberi e mi rigenero, ritrovo la natura e anche le mie amiche».
Quando hai deciso di fare la ballerina?
«Mia mamma è brasiliana: ballare è sempre stata per me una componente della mia vita. Il ballo, non per forza inteso come danza, è parte delle mie origini. Sono cresciuta in una famiglia bilingue dove la cultura, la musica e le danze del Brasile hanno sempre fatto parte delle mie giornate».
In quali scuole varesine hai studiato danza?
«La mia prima scuola è stata il Foyer della danza con Elena Fusco, ho proseguito poi gli studi alla Scuola del Poggio di Francesca Restuccia, alla Time for Dance di Alessandra Braga e Luca Giacon; ho poi studiato con altre insegnanti che ora hanno aperto le loro scuole come la Dancetteria di Tania Salina. In seguito ho frequentato la SPID Milano. Intanto mi sono laureata in Scienze dei beni culturali – Conservazione dei beni teatrali e la mia tesi era incentrata proprio sullo studio del Musical come genere di spettacolo dal vivo».
In quali spettacoli hai lavorato?
«Nel musical della Famiglia Addams con due grandi nomi, Elio delle storie tese e Geppi Gucciari, poi in diversi altri spettacoli, non solo musical ma anche nel circo, che mi ha affascinata».
La tua idea di coinvolgere le scuole di danza varesine in uno stage?
«Ho pensato di organizzare una giornata di stage da proporre alle scuole di ballo di Varese per offrire ai ragazzi la possibilità di fare un lezione di danza con i principali successi musicali di “Saturday Night Fever”. Soprattutto ho pensato di coinvolgerli nella replica del primo febbraio, offrendo loro la possibilità di venire a teatro con un prezzo agevolato e di visitare il dietro le quinte. I partecipanti avranno la possibilità di assistere alle prove della compagnia, parlare con i protagonisti, osservare da vicino i costumi le scenografie e partecipare ad una piccola lezione tenuta dal direttore di palco».
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