L'INIZIATIVA
Da Verbania a Milano in barca
Due giorni di navigazione dal Lago Maggiore alla Darsena in occasione di Expo 2015. Un'esperienza destinata a continuare
Due giorni di navigazione dal Lago Maggiore alla Darsena di Milano, in occasione di Expo 2015. Dopo il successo della prima edizione, “Experimentando” ha fatto il bis a metà luglio, quando enti pubblici e soggetti privati si sono spesi nuovamente in un’iniziativa che ha avuto lo scopo di promuovere il turismo fluviale oggi diventato realtà grazie ai finanziamenti comunitari che hanno permesso a Regione Lombardia di compiere importanti interventi infrastrutturali finalizzati al ripristino della navigabilità del Villoresi e del Sistema Navigli.
Il punto di partenza della gita in barca, che voleva anche includere i territori della Riserva della Biosfera Unesco MAB Ticino Valley, stavolta è stato il pontile del Camping Isolino di Fondotoce, a Verbania. Durante la navigazione attraverso gli intrecci d’acqua di lago, di fiume e dei canali che hanno condotto alla Darsena di Milano, l’imbarcazione è diventata anche sede di confronto e consultazione per diversi attori del territorio, a cominciare dal direttore del Parco Nazionale della Val Grande, fino ai rappresentanti dei comuni che sono toccati dal sentiero navigabile e al presidente del Consorzio del Ticino. Un’esperienza che ha dimostrato quello che fin da subito è stato l’assioma di partenza, ossia che l’acqua ha il potere di unire territori apparentemente diverse e lontani mediante la cooperazione, la collaborazione e la condivisione tra soggetti istituzionali e non. I parchi in primo luogo, vicino ai consorzi per la gestione delle acque ma anche alle associazioni, se si uniscono, sono infatti in grado di raggiungere obiettivi ambiziosi di interesse collettivo per la valorizzazione delle bellezze del territorio. A Milano, l’arrivo della barca è stato salutato dal direttore del Consorzio ETVilloresi, Laura Burzilleri: «Grazie al ripristino della piena navigabilità del Villoresi e del Sistema Navigli - ha sottolineato il direttore del consorzio - i nostri canali ora sono da pensare non più solo come vettori di risorsa idrica per l’irrigazione o per la bonifica dei terreni ma come vie in grado di accrescere il valore dei nostri territori».
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