LE REGOLE
Dai sindacati lo Statuto dei frontalieri
Più tutele ai lavoratori italiani in Svizzera. Priorità: sicurezza sociale e fisco
Di scrivere uno Statuto dei frontalieri si parla almeno dai tempi di Guglielmo Tell. Esagerato? Sì, ma neanche più di tanto. Passi avanti? Pochi. Almeno fino a ieri, 15 settembre, quando la proposta di definire uno Statuto dei lavoratori frontalieri, è uscita dal tavolo di lavoro attivato presso il ministero degli Esteri e costituito a seguito della presentazione di un ordine del giorno depositato al Consiglio generale italiani all’estero nel 2016 da Mirko Dolzadelli della Cisl, approvato all’unanimità.
Per “colpire la mela” ci vorrà ancora tempo ma, ora, Cgil, Cisl e Uil hanno prodotto “un documento – afferma Adria Bartolich, segretario generale Cisl dei laghi - che definisce alcuni temi sui quali è necessario lavorare al fine di tutelare questi cittadini che quotidianamente si recano all’estero per lavorare, spesso in una situazione di indeterminatezza di riferimenti legislativi che, non di rado, li espongono a discriminazioni”. Il documento fornisce alcune linee di indirizzo sugli obiettivi da perseguire e sui quali si devono impegnare sia i sindacati che le istituzioni. I temi affrontati sono innanzitutto quello della sicurezza sociale e della fiscalità.
Servizio completo sulla Prealpina di sabato 16 settembre
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