RIO 2016 - I NOSTRI IN GARA VENERDI' 12
Arianna vola, staffetta in finale
Catiglioni trascina la 4x100 mista al settimo posto con record. Nella pistola bene Mazzetti, quinto nelle prime eliminatorie, De Nicolo sesto nella carabina da 50 metri. Ultimi colpi di remo per Micheletti (secondo nella finale B) e Bertolasi (quinta)
TIRO A SEGNO
Un ottimo Marco De Nicolo lotta fino alla fine ma non riesce ad andare oltre il sesto posto nella finale "a otto" della carabina da 50 metri a terra. Il finanziere legnanese, alla quinta Olimpiade in carriera, è stato bravissimo nelle eliminatorie della mattinata, quinto tra gli otto promossi davanti all'altro azzurro, l'oro dai 10 metri Nicolò Campriani. Nella finale della sera parte bene, sale al quarto posto ma poi cede, facendo meglio solo del compagno di nazionale (settimo) e del tailandese Uea-Aree (ottavo). Buonissima la prestazione di De Nicolo, comunque, di ottimo auspicio per l'ultimo impegno olimpico, la carabina da 50 metri tre posizioni, dove sarà impegnato, al pari dello stesso Campriani, domenica 14. Per la cronaca l'oro è andato allo scatenato tedesco Henri Junghaenel, autore di una prestazione pressoché perfetta. Molto bravo Riccardo Mazzetti nella prima eliminatoria della pistola da 25 metri. Giunto a Rio con addosso il vestito dell’outsider, il gallaratese non tradisce all’esordio: il trentaduenne alfiere dell’Esercito si colloca in un quinto posto (su 26 concorrenti) che gli consegna altissime credenziali per acciuffare la finale a sei, quella dove i pronostici non varranno più e la sfida dei millimetri potrebbe addirittura portarlo fino alla medaglia. Riccardo, con una gara determinata e fredda al tempo stesso, si inserisce al giro di boa fra i campioni più attesi della specialità del tiro a segno, anzi se ne lascia alle spalle qualcuno. Preparandosi ora a giocarsi tutte le chance alle 14 di sabato 13 (quando in Brasile saranno solo le 9 del mattino) per mantenersi nel sestetto d’eccellenza e poi tuffarsi tre ore e mezza dopo in un epilogo in cui i punteggi si azzereranno e tutto potrebbe a quel punto succedere. Come andrà a finire si scoprirà nelle prossime ore, intanto c’è questa zampata fulminante del ragazzo cresciuto al rione Ronchi e da qualche anno trasferitosi in Germania per perfezionare la tecnica e settare la mente sul bersaglio. «Sono qui a provare il colpo, senza paura», ripete l’atleta della Nazionale, cercando di tenere distante la pressione.
CANOTTAGGIO
Salutano Rio gli ultimi due atleti varesini rimasti in gara. Finale B per Andrea Micheletti (con Marcello Miani nel doppio pesi leggeri) e Sara Bertolasi (due senza femminile con Alessandra Patelli). Per l'isprese successo sfiorato nella finale di consolazione, con una condotta di gara "a crescere", partenza controllata e rimonta fino a un secondo posto alle spalle degli inglesi Fletcher-Chambers. E' mancato solo il colpo finale: Andrea e Marcello si sono fermati a circa mezzo secondo dal successo, chiudendo l'avventura olimpica all'ottavo posto.
La bustese Sara Bertolasi, in coppia con la veneta, finisce invece quinta nella finale di consolazione, undicesima generale.
NUOTO
Arianna Castiglioni, riscatto e finale conquistata. Archiviata la delusione della gara individuale (con ammissione ed esclusione dalla semifinale per "guai altrui"), la ranista diciannovenne da Busto Arsizio volta pagina e fa faville in una staffetta che stabilisce il settimo tempo delle batterie e migliora il record italiano. Il dorso di Carlotta Zofkova, con la sua nuotata saltellante, non ha mantenuto le premesse del passaggio aggressivo di metà gara e Arianna ha dovuto partire in ultima posizione: l'alfiere del Team Insubrika ha nuotato una prima vasca “cattiva”, prologo di una chiusura ancora con il coltello tra i denti. Il tempo è clamoroso: 1’06”33 con partenza lanciata è un tempo di spessore mondiale. Il delfino di Ilaria Bianchi e la "divina" Federica Pellegrini hanno perfezionato l'impresa. A caldo la giovane allieva di coach Gianni Leoni è raggiante: «Sono veramente contenta per aver raggiunto la mia prima finale in un’Olimpiade».
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