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Debito, Upb: da nuova crisi impatto 21,5 mld per spesa interessi
Secondo simulazione.Tra 2011 e 2016 maggiore spesa per 47 miliardi
Roma, 23 ott. (askanews) - Una nuova crisi del debito sovrano come quella registrata nel 2010-2011 porterebbe ad una maggiore spesa in termini di interessi sui titoli di Stato che raggiungerebbe i 21,5 miliardi di euro nel giro di tre anni. E' quanto emrge da una simulazione condotta dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio.
L'Upb ha messo a punto un modello con il quale è possibile quantificare l'effetto della crescita dei tassi sulla spesa per interessi durante la crisi, distinguendo una fase acuta (luglio 2011 - settembre 2012) da quella immediatamente precedente l'avvio del QE.
Nel complesso, spiega l'Upb, "si stima che la crisi ha comportato nel periodo 2011-2016 una maggior spesa per interessi di circa 47 miliardi, circa 31 dei quali relativi alla fase acuta e 16 miliardi in quella successiva. Nel 2016 l'eredità della crisi pesa ancora per circa 7,6 miliardi complessivi".
L'Upb ha poi condotto due simulazioni: ipotizzando un aumento di 100 punti base di tutti i rendimenti di qui fino al 2020 e un'altra applicando l'aumento dei rendimenti registrato durante la crisi del 2010-2011.
Nel primo caso si avrebbe una maggiore spesa per interessi di 12,9 miliardi di euro complessivi nel triennio (1,8 mld nel 2018, 4,5 mld nel 2019 e 6,6 mld nel 2010) con un incremento del fabbisogno pari rispettivamente a 0,1, 0,3 e 0,4 punti di Pil.
Nel secondo caso, quello di una nuova crisi del debito, la maggiore spesa per interessi raggiungerebbe i 21,53.4 miliardi di euro nel giro di tre anni (3,1 mld nel 2018, 7,6 mld nel 2019 e 10,8 mld nel 2020) con un incremento del fabbisogno pari rispettivamente a 0,2, 0,2 e 0,6 punti di Pil.
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