IL CASO
Degrado e vandalismi: hanno vinto i barbari
Telecamere ostacolate dalla vegetazione, parco Belloli ostaggio dell’inciviltà
Da luogo di aggregazione a triste simbolo di degrado. Sembra questo l’amaro destino del Parco Belloli, l’area verde situata in via don Mario Belloli, nel quartiere del Redentore. Le pessime condizioni in cui versa ormai da anni sono state oggetto in consiglio comunale di un’interrogazione di Busto al Centro che, attraverso il capogruppo Gianluca Castiglioni, si è fatta portavoce del disagio del quartiere.
«Per come si è ridotto, il parco non può più essere un punto di ritrovo per gli abitanti del Redentore – osserva amareggiato Castiglioni – Ci sono problemi di sicurezza, visto che il parco rimane aperto anche di notte, e di manutenzione». Quest’ultima criticità è particolarmente evidente, se consideriamo che dall’area verde sono stati rimossi i giochi, più volte vandalizzati. Pur considerando «una priorità» la riqualificazione del Parco Belloli, l’assessore alle Opere pubbliche Alberto Riva non nega che il problema sia di difficile soluzione: «Già nel 2009 il parco era stato recintato per evitare le incursioni degli incivili. Purtroppo però queste non si sono mai interrotte. E quando i giochi sono stati danneggiati per la quarta volta, abbiamo dovuto rimuoverli». Insomma, hanno vinto i barbari. «È un problema di senso civico – sottolinea Riva -. Ogni volta che i giochi sono stati sistemati, subito dopo è arrivato qualcuno a romperli di nuovo. C’è anche chi utilizza il parco per abbandonare i sacchi dei rifiuti: in una situazione del genere, non è facile sistemare le cose». L’unica cosa che funziona è l’area per cani, inaugurata nel 2011.
«Oggettivamente le cose al Parco Belloli non vanno per niente bene – ammette anche l’assessore alla Sicurezza, Max Rogora -. Abbiamo valutato l’allestimento di telecamere, ma questa soluzione non è facilmente percorribile sia per un problema di costi, sia per la folta vegetazione del parco, che rischierebbe di rendere inutile la videosorveglianza. Continuiamo comunque a monitorare attentamente la situazione, anche aumentando i passaggi della polizia locale».
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