EREDE DI SCOLA
Delpini arcivescovo: è ufficiale
Puntuale a mezzogiorno la nomina dal Papa: di Jerago con Orago, ha 65 anni e da dieci è vescovo ausiliare a Milano
Papa Francesco ha nominato il nuovo arcivescovo di Milano: è monsignor Mario Enrico Delpini, finora vicario generale della diocesi. Prende il posto del cardinale Angelo Scola. L’annuncio era nell’aria da settimane, tanto che prealpina.it l’aveva anticipato dopo averne avuto conferma da fonti vicinissime al neo arcivescovo, ma solo oggi, con l’annuncio ufficiale da San Pietro, diventa certezza. Delpini, 66 anni il 29 luglio, originario di Jerago, rappresenta una scelta insieme di continuità e discontinuità. Il 148mo arcivescovo di Milano - terzo di sei figli - ha passato tutta la sua vita nella diocesi ambrosiana. Qui è stato ordinato sacerdote dall’allora arcivescovo Giovanni Colombo nel 1975; qui è stato voluto come rettore del seminario di Venegono Superiore dal cardinale Carlo Maria Martini, poi ordinato vescovo dall’arcivescovo Dionigi Tettamanzi e scelto come vicario generale da Scola che lo ha voluto anche come vicario episcopale per la formazione permanente del clero. D’altronde don Mario, come lo chiamano i “suoi” preti, conosce il nome di praticamente tutti i sacerdoti della diocesi più grande d’Europa. E conosce la realtà di tutta la regione dato che, dal 2007 al 2015, è stato segretario della Conferenza episcopale della Lombardia.
Quella di Delpini, però, è anche una scelta di discontinuità per il profilo del nuovo arcivescovo, uomo semplice e lontano dai riflettori. In città si sposta in bici (con tanto di caschetto), vive in una casa del clero in via Settala, vicino alla Stazione Centrale. Fra i libri che ha scritto figurano titoli come “Reverendo che maniere. Piccolo galateo pastorale” e “Con il dovuto rispetto. Frammenti di saggezza all’ombra del campanile”. «Anche da noi - aveva detto alla vigilia della visita del Papa a Milano, lo scorso marzo, in una intervista - è legittimo aspettarsi un’iniezione di semplicità, di vivacità, un modo di essere pastore del popolo di Dio che abbia questi tratti di spontaneità e di scaltrezza».
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