LA POLEMICA
Depurazione delle acque: scontro e carte bollate
Cambia l’affidatario del servizio comunale: decide il Tar
Un ricorso già sottoposto all’esame del Tribunale amministrativo regionale e ora, alla vigilia di Capodanno, l’annuncio di ulteriori iniziative in sede giudiziaria ma anche a livello politico e istituzionale.
Si profila uno scontro a colpi di carta bollata sulla gestione della depurazione delle acque in città, un «contenzioso gravoso e dannoso per tutte le parti» di cui potrebbero essere protagonisti la Società per la tutela e la salvaguardia del lago di Varese e l’Amministrazione comunale, che ha deciso «unilateralmente» di affidare il servizio ad Alfa Srl dopo avere detto addio ai partner con cui, fino a ieri, erano state gestite le attività e, soprattutto, gli impianti.
La notizia dell’inasprirsi di un braccio di ferro in corso da tempo è contenuta in una lettera che l’amministratore unico della Società per la tutela e la salvaguardia del lago di Varese, Stefano Cavallin, ha inviato al sindaco Davide Galimberti e alla Provincia.
Nel testo si fa riferimento alla “delibera comunale numero 80 del 22 dicembre 2017” sul cambio di gestione del servizio di depurazione a decorrere dal primo gennaio, ma di cui - afferma Cavallin - «al momento non si conosce il contenuto, non essendo ancora stata trasmessa dal Comune e non risultando pubblicata».
Un rilievo formale, che non ha tuttavia impedito a Palazzo Estense di confermare l’uscita dalla Società con un comunicato diffuso sabato scorso e a cui la controparte ha reagito con uguale determinazione: «Il Comune - scrive ancora Cavallin -, in spregio a ogni più elementare principio procedimentale e partecipativo, ci notifica provvedimenti con effetto immediato conseguenti ad altri a oggi neppure trasmessi. Circostanza che non mancheremo di segnalare nelle sedi più opportune».
Secondo la società di via Daverio, il subentro del nuovo gestore era stato «programmato per la fine dell’anno 2018» e l’accelerazione imposta dall’Amministrazione comunale potrebbe compromettere il servizio fino alla sua interruzione.
Da qui la richiesta al sindaco di “rivalutare le scelte” ma anche l’impegno a proseguire comunque “la gestione della depurazione nelle more dell’istanza cautelare che verrà promossa”.
Un altolà a Palazzo Estense. E un messaggio a tutti gli altri attori istituzionali coinvolti.
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