IL CASO
Depurazione e poltrone: acque agitate
«Solo indennità e posti di rilievo»: così il Pd difende il cambio di gestione e accusa la Lega
Sale di tono lo scontro politico sulla gestione della depurazione delle acque in città.
Dopo la decisione del Consiglio comunale, che ha votato l’addio alla Società per la tutela e la salvaguardia del lago di Varese e il contestuale conferimento del servizio ad Alfa Srl dal primo gennaio, e la replica dell’amministratore unico Stefano Cavallin, è ora Luca Conte, capogruppo del Partito democratico a Palazzo Estense, a prendere posizione.
L’esponente dem ribatte con durezza al manager d’area leghista, a capo di una società di cui il Comune di Varese deteneva il 28,19 per cento del pacchetto azionario: sull’avvio del nuovo corso - è il messaggio che arriva da via Sacco - non ci saranno ripensamenti.
«Non stupiscono le dichiarazioni di Cavallin - sottolinea Conte -. La Lega, con la svolta deliberata dal Consiglio comunale di Varese in merito alla Società per la tutela e la salvaguardia del lago di Varese, rischia di perdere poltrone e indennità. E dunque non sorprende che si mettano in atto tentativi di preservare tali prebende».
«Ritengo tuttavia - prosegue Conte - che il Comune di Varese debba perseverare sulla strada intrapresa. Una via che tiene conto del dettato normativo in materia, nonché dei pareri espressi nel merito da parte della Corte dei Conti, ma soprattutto una via all’insegna dell’efficienza e della razionalizzazione, eliminando inutili carrozzoni ormai privi di senso e di utilità per i cittadini».
La tesi sostenuta negli uffici del municipio è esplicita: la lunga stagione che ha visto la Società di tutela e di salvaguardia delle acque del lago operare per conto dei Comuni rivieraschi deve essere considerata conclusa a favore di un gestore unico del servizio idrico integrato su scala provinciale.
Un gestore identificato in Alfa e a cui l’Amministrazione di centrosinistra si è rivolta con un doppio passaggio in Consiglio comunale: il recesso dalla società approvato a settembre e, nella settimana prima di Natale, la conferma del cambio di gestione con decorrenza primo gennaio.
La Società di tutela e salvaguardia del lago, che si era già opposta in autunno presentando un ricorso al Tar, ha reagito con una lettera inviata dall’amministratore unico Stefano Cavallin al sindaco Davide Galimberti in cui si annunciano altre iniziative e si precisa che, nel frattempo, la depurazione proseguirà con i vecchi gestori.
Ieri, martedì 2 gennaio, la contromossa di Luca Conte e l’accusa a Cavallin, ora non più velata, di volere tutelare interessi diversi dall’efficienza del servizio.
Come finirà?
A Palazzo Estense non hanno dubbi.
«Abbiamo rispettato la legge e chi oggi cerca di mettersi di traverso dovrà farsene una ragione».
Resta tuttavia sul tavolo il testo di un ricorso su cui i giudici del Tribunale amministrativo regionale non si sono ancora espressi. E che potrebbe non essere l’unico.
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