L'EVENTO
Design d'autore a Gallarate
Una mostra celebra Ambrogio Pozzi, che trasformò in arte gli oggetti d'uso comune
Gallarate celebra un suo illustre concittadino. Fino al 18 ottobre, la chiesa di Sant’Antonio, in piazza Ponti, ospita la mostra Ambrogio Pozzi (1931-2012), conosciuto a livello internazionale, soprattutto per le sue collaborazioni con grandi aziende nell’ideazione e progettazione di oggetti di uso comune, a metà tra design industriale e produzione artistica.
Tre anni dopo
La rassegna, che giunge a tre anni dalla sua scomparsa, analizza per la prima volta un aspetto poco conosciuto del designer e artista gallaratese, ovvero il suo rapporto con l’Umano e il Trascendente, attraverso l’esposizione di circa ottanta opere, tra ceramiche, grafiche, dipinti e sculture provenienti dalla collezione privata della famiglia e si spinge fino ad approfondire la tematica sacra e religiosa, in un percorso cronologico che da Peccato Originale (1951), passa a Mani (1978), quindi a Deposizione (1951) fino a Omaggio a Giuda e Omaggio a Salomè (2011).
Curata da Paolo Alfredo Martinelli, Franca Cattaneo Zoerle e don Attilio Borghetti, la mostra, il cui catalogo è stato curato da Stefano Caletti, promossa dal Museo della Basilica di Santa Maria Assunta di Gallarate, con il patrocinio del Comune di Gallarate, è parte integrante del programma di Officina Contemporanea [OC] - Sistema Culturale Urbano, progetto sostenuto da Fondazione Cariplo ed elaborato da undici istituzioni attive nella città di Gallarate nei diversi ambiti che contraddistinguono la cultura contemporanea.
Un artista del design
Ambrogio Pozzi nasce a Varese nel 1931. Si forma nel clima, del nascente Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate, all’Istituto statale di Faenza e affiancando il padre, con il fratello Carlo, nel lavoro alla Ceramica Franco Pozzi, con sede prima a Bolladello di Cairate e poi a Gallarate. Per la fornace paterna propone forme funzionali, dalle linee semplici che rispondevano a esigenze di ottimizzazione dello spazio secondo strategie di impilabilità e plurifunzionalità. Summa di tali requisiti fu il servizio da bordo per prima e seconda classe prodotto da Richard Ginori per Alitalia (1969-1970). Di questo periodo si ricorda, inoltre, il servizio Duo (1968) di Rosenthal, per il quale ricevette la medaglia dal Presidente della Repubblica, e Primaluna (1973) prodotto ispirato alla forma innovativa del superellisse, prodotto dalla Ceramica Franco Pozzi che fu esposto al MOMA di New York nel 1980.
Dopo la chiusura della Ceramica Franco Pozzi nel 1980, Ambrogio Pozzi apre un proprio studio. In un momento di nuova creatività, sospinto dalle ricerche del Postmodernismo, Pozzi crea decorazioni che si pongono in un dialogo irriverente con l’oggetto d’uso: esemplari sono Tazza d’autore (1987) prodotta per Rosenthal e i servizi Enigma e Crack (1987) per ACR. Congiunge questi nuovi interessi con lo studio delle figure della gestalt: nascono Quattro chiacchiere (2004) per Rosenthal o Presenze e Doppie Presenze (2006) per la Ceramica Rometti. A partire dal 1986 fino al 2007, riformula l’iconografia tradizionale del presepe presentando formule inedite di grande sintesi e modernità come Presepe - Aspetto Totemico (1986) e Presepe - Parto (2007).
L’amore per i maestri del Novecento non tramonterà mai, testimoni sono le ceramiche create durante il workshop in Korea (2003) e tutta la serie i manufatti realizzati in occasione della collaborazione con l’Istituto statale Faccio di Castellamonte (2002 e 2009). Ma ancora le Veneri (2009) di Rometti appaiono un felice connubio tra i colli allungati di Modigliani e la famosa Venere di Willendorf, infine le innumerevoli serie dal titolo Presenze celesti (2006), Presenze Sciamane (2006) o semplicemente Presenze (2011) non possono non ricordare l’amore di Ambrogio Pozzi per Mirò, maestro anche di ceramica, ma ancora Henry Moore o il periodo più surrealista di Pablo Picasso.
Ambrogio Pozzi fu insignito di diversi premi, tra i quali si ricordano: Premio Palladio per il disegno industriale di Vicenza, vinto diverse volte all’inizio della sua carriera insieme al I.F. Die Gite Industrieform di Hannover, Premio Internazionale Faenza, Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica per Forma Duo Rosenthal nel 1968 e per il servizio da bordo per Alitalia nel 1973, Premio Macef nel 1973, 1976 e 1997, Premio Internazionale Design Ceramico nel 2000, infine Premio Oscar Ballardini 2011 per il Design promosso dal Ministero Istruzione Università e Ricerca.
Ambrogio Pozzi - Umano e Trascendente, Gallarate, Chiesa di Sant’Antonio Abate (piazza Ponti, ingresso corsso Italia), fino al 18 ottobre. Dal martedì al venerdì ore 16-19, sabato e domenica ore 10-12 e ore 16-19. Ingresso libero. Info: 0331.773836 e segreteria.sancristoforo@gmail.com.
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