L’AGGRESSIONE
Detenuto violento: due feriti
Ancora violenza nel carcere di Busto Arsizio: due poliziotti della Penitenziaria all’ospedale
Un sovrintendente e il vicecomandante al Pronto soccorso con trenta e dieci giorni di prognosi: questo il bilancio dell’aggressione di ieri, mercoledì 4 ottobre, all’interno del carcere.
Vittime due poliziotti della penitenziaria, violentemente pestati da un detenuto di origini nomadi che per ragioni non meglio precisate nel pomeriggio ha dato in escandescenze.
L’uomo tra l’altro non è nuovo a quanto pare a gesti di questo tipo, anzi, sarebbe già stato trasferito in più penitenziari della Lombardia proprio a causa delle sue intemperanze nei confronti della Polpen. Da ieri sera, non a caso, è nel carcere di Brescia.
Stava scontando una pena in regime di isolamento quando all’improvviso ha iniziato a protestare con veemenza, gridando e minacciando.
Quando il sovrintendente è intervenuto insieme ai colleghi è stato spintonato, picchiato e scaraventato a terra, tanto da fratturarsi una falange. Nel frattempo il detenuto è riuscito a prodigarsi in gesti autolesionistici, ferendosi e rendendo così necessario il ricovero in infermeria. Il vicecomandante Antonino Rizzo si sarebbe recato a fargli visita per capire meglio l’accaduto e per richiamarlo a un comportamento più consono ma di punto in bianco lo zingaro si sarebbe scagliato contro il poliziotto sferrandogli una testata violentissima.
Commenta il segretario della Uil Penitenziaria Angelo Urso: «È giunto il momento che l’amministrazione prenda provvedimenti in nostra tutela».
Il sindacalista si riferisce agli strumenti di difesa personali che vengono reclamati da tempo.
«Non possiamo andare avanti così, ogni giorno un’aggressione. Servono gli strumenti per la nostra salvaguardia per esempio lo spray al peperoncino, il tender o le telecamere sulle divise per documentare ciò che avviene realmente. Quello che è successo è un fatto molto grave».
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